Mika: «Racconterò le mie storie in piazza Unità»
«Una città sorprendente che si inserisce con eleganza, raffinatezza e un pizzico di stoicismo nel contesto europeo», Mika ricorda così Trieste, che lo ospiterà il prossimò 28 luglio per un concerto che chiuderà il Live in Trieste. «È il mio primo tour italiano e ho chiesto di fare più concerti, come faccio in Inghilterra o in Francia. Tra le undici date ho voluto che ci fosse anche Trieste, una città che mi ha colpito architettonicamente ma anche per il buon vino. Ci arriverò con un concerto intimo che ha una scaletta flessibile, per avere un rapporto più ravvicinato col pubblico. Mi sono ispirato ai concerti che faceva Jacques Breil, che cantava le sue canzoni ma parlava molto, raccontando le sue storie. La prima parte sarà quindi così, per poi lasciare spazio ai miei collaboratori con i quali daremo vita al Mika Show».
Parla un italiano fluente, come ha dimostrato anche da giudice di X Factor. «I talent show non sono una novità del nuovo millennio. In America e in Inghilterra avvenivano nei teatri di vaudeville. Ora si sono evoluti e dal teatro sono arrivati alle tv. Sanremo io lo vedo come un precursore del talent. Ma vedo anche che la commercializzazione e i copioni troppo scritti tolgono credibilità al format, come è stato evidente in X Factor Uk o nel The voice americano. La ricerca degli ascolti, anche alimentando scandali, non porta alla vendita dei dischi degli artisti. In Italia a X Factor ho trovato un bellissimo programma e in Francia, a The Voice, ho avuto risultati strabilianti con oltre due milioni di dischi venduti dai miei artisti. Una soddisfazione che mi è mancata in Italia».
Non si contano le sue hit dalla prima, Grace Kelly, ma ce n'è una, Popular Song, cantata con Ariana Grande, che cita il musical Wicked. «Quella canzone ha una gestazione particolare. Stavo lavorando in studio su canzoni per Madonna e in una pausa ho detto alla mia collaboratrice che volevo giocare con quel ritornello. In quindici minuti avevamo stravolto il significato di "Popular" ribaltandolo al punto di vista di due perdenti. Il compositore Stephen Schwartz, che fino ad allora aveva rifiutato di concedere la canzone a molti altri artisti come Kayne West, quando ha sentito la nostra versione si è commosso e ci ha raccontato che lui stesso si sentiva un perdente, quindi ci ha concesso di pubblicarla. L'incontro con Ariana è avvenuto via Skype, lei a Toronto e io a Los Angeles e la abbiamo riarrangiata rendendola più dolce. Amo i musical e vorrei scriverne uno ma dovrei prendermi una lunga pausa, quindi lo metto tra le cose da fare quando avrò superato i 35 anni». Mika è un artista che non ha mai nascosto di essere dislessico. «Nel dislessico c'è una combinazione magica di regole diverse. Abbiamo bisogno di trovare qualcuno che ci aiuti a tirare fuori la nostra creatività ma possiamo raggiungere traguardi importanti. La differenza vale più dell'oro, anche se quando a otto anni non riuscivo a leggere e a nove mi hanno mandato fuori dalla scuola poteva sembrarmi diverso. Con le persone giuste ho potuto crescere e ora, io da solo, sto scrivendo un libro». Con un artista così piazza Unità brillerà di certo. Biglietti ancora disponibili.
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