Massimiliano e Manet in dialogo a Miramare arte e tecnologia

Una mostra da non perdere in particolare per l’accurato taglio innovativo che la qualifica: si tratta dell’incontro multimediale e virtuale che avviene nelle Scuderie del Castello di Miramare tra l’arciduca Massimiliano d’Asburgo, sfortunato imperatore del Messico, e il grande pittore Édouard Manet. Repubblicano convinto, una volta appresa la notizia della fucilazione di Massimiliano avvenuta nel 1867 a Querétaro per mano dei fedeli di Benito Juarez, il pittore denunciò con la sua grande arte il tradimento perpetrato da Napoleone III ai danni di un arciduca colto e un po’ sognatore, che l’imperatore francese aveva prima sostenuto e poi abbandonato.
Curata da Andreina Contessa, direttore del Museo storico del Castello di Miramare, dalla storica dell’arte-Polo Museale Fvg Rossella Fabiani e da Silvia Pinna, la rassegna, inaugurata a maggio, è già stata visitata da quasi 200.000 persone: il biglietto è di 12 euro (ridotto a 6 per i cittadini Ue tra i 18 e i 25 anni, gratuito per quelli sotto i 18 anni) e comprende anche la visita al Castello mentre quella al Parco è gratuita. Ed è proprio questo importante successo che ha convinto la direzione a prorogare la mostra fino al 6 gennaio.
Sotto il titolo di “Massimiliano e Manet” s’incontrano gli aneliti dell’epoca verso la modernità, esplicitati da un esemplare intreccio tra arte e storia. Da una parte Massimiliano che incubava nel suo animo un concetto più evoluto della ragion di stato e dall’altro Manet, dal cui stile innovatore si suole far iniziare la pittura moderna.
«Un’opportunità di usare un linguaggio diverso anche per la città e per i giovani. - spiega Contessa - È l’inizio di un nuovo modo di raccontare Miramare, che scopriremo anche negli anni a venire. Credo sia altrettanto interessante il rapporto tra l’arte e la storia, uno dei fili d’interpretazione che lega un po’ tutta la mostra: da una parte l’arte ufficiale, dall’altra quella dirompente di Manet e la possibilità di vedere come questi due linguaggi raffigurano il fatto storico perché da noi ci sono tutti questi ritratti ufficiali però poi c’è la storia raccontata dai grandi artisti, disegnata e ridisegnata nel multimediale credo molto bene».
Un percorso emozionante che, partendo dalla scrivania di Massimiliano con un libro aperto sul quale viene proiettata la sua storia, trasporta il visitatore all’interno di questa tragica e romantica vicenda umana, all’interno dei luoghi dove si svolse, da Miramare al Messico a Parigi, grazie a una dimensione immersiva di suoni, proiezioni e ambienti ricreati. E, accanto, anche la valorizzazione del contesto di Miramare, richiamato attraverso lettere, libri, documenti e dipinti. Ad accompagnarci in questo flashback virtuale è la narrazione teatrale ideata da Alessandro Sisti e recitata da Lorenzo Acquaviva, che nei panni di Massimiliano fa rivivere le emozioni e le contraddizioni di questa trama, raccontando in prima persona le preoccupazioni dell’imperatore, l’amore per Carlotta e Trieste, l’impegno per il Messico e i tentativi di un governo illuminato. Una mostra-evento in linea con le tendenze della comunicazione virtuale dell’arte visiva e della tecnologia, al passo con la migliore “arte museale” internazionale, che si conclude nel contemporaneo con l’emozione di due video in tema dei giovani messicani Calixto Ramírez ed Enrique Méndez de Hoyos. —
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