Mare d’abbracciare, A Palazzo Costanzi la mostra ecologica con sedici artisti
Un mare d’arte a difesa dell’ecosistema. Un’esposizione ecologica e sostenibile. Succede con “Abbracciare il mare. Difenderlo, rispettarlo e salvaguardarlo”, mostra a cura dell'Associazione Art Projects Association, organizzata in collaborazione con l'Assessorato alle Politiche della Cultura del Comune di Trieste e allestita dal 14 aprile nella Sala “Veruda” di Palazzo Costanzi in Piazza Piccola 2. La mostra sarà inaugurata oggi pomeriggio alle 18.30.
Il mare raccontato attraverso la fotografia, la scultura, l'installazione e la videoarte. In esposizione ci sono lavori provenienti non solo dall'Italia ma dalla Palestina, grazie a Bashir Qonqar, dalla Croazia e dall'Austria, per un totale di 16 artisti. Accanto a loro, la nuova esposizione allestita in Sala “Veruda” si nutre con la creatività studentesca, un tema rappresentato dagli elaborati targati Istituto Tecnico “Deledda/Fabiani” (sezione grafica e comunicazione) guidato dal docente Freni, e dai lavori dello United World College dell'Adriatico di Duino, coordinati dalla professoressa Veglia.
La missione qui parla soprattutto in chiave di tutela ambientale e prova a divulgare alcuni dei dati più salienti della situazione internazionale. Stando ai numeri indicati dagli organizzatori a corredo della mostra, i fondali italiani racchiuderebbero il 70 per cento dei rifiuti marini e con un 77 per cento rappresentato dal pericolo della plastica. Inoltre, assicurano gli ideatori dell'esposizione, «con una media di 800 rifiuti per ogni 1000 metri, le nostre spiagge sono diventate delle piccole discariche».
Tra gli elementi posti sotto accusa dagli ambientalisti/artisti, ecco le posate “usa e getta”, le cannucce e i classici cotton fioc ma naturalmente anche le borse per la spesa e le bottiglie, di plastica e non. Insomma, il problema pare risieda nella “aggressività dell'uomo”, senza scordare, attestano i curatori, anche la presenza sempre più significativa di razze aliene nel Mediterraneo, oltre 250, di cui un buon 68 per cento oramai residente lungo le coste ma non tutte in grado di respirare un adattamento ideale ed una conseguente convivenza con le altre specie.
Che fare? Il dibattito è aperto da lustri. Alla mostra, oltre alla rappresentanza palestinese, hanno aderito anche Giuliana Balbi, Patrizia Bigarella, Raffaella Busdon, Annamaria Castellan, Antonio Freni, Jasna Merkù, Franco Rosso, Gianpiero Manca e Qing Yue dall'Italia, Ferdinando Goetz, Alexander Fasekasch, Violetta Wakolbinger e Gloria Zoitl dall'Austria, Martina Cernetic e Bruno Paladin dalla Croazia.
La mostra è visitabile sino al 2 maggio, con orario feriale /festivo 10 – 13 e 17-20. Ingresso libero. Ulteriori informazioni contattando il numero 349.3162540. —
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