Marco Goldin e Remo Anzovino con l’Impressionismo al Rossetti

TRIESTE. Arriva anche a Trieste, il 2 dicembre alle 21, “La grande storia dell’impressionismo”, il racconto-spettacolo creato da Marco Goldin che mette in scena l’incanto della pittura da Monet a Van Gogh, entusiasmando il pubblico dei principali teatri italiani con bellissime musiche originali e una produzione visiva unica che dà vita ai quadri degli impressionisti.
I biglietti saranno in vendita a partire dalle 10 di domani alle biglietterie del teatro, online su Ticketone.it, Vivaticket.it e nei punti vendita autorizzati. Tutte le informazioni sono consultabili sul sito www.ilrossetti.it
Marco Goldin, il maggiore esperto italiano di impressionismo, condurrà poeticamente lo spettatore per mano nella Francia degli ultimi decenni dell’Ottocento, con il suo modo unico di raccontare l’arte, semplice ma mai banale, scandagliando emozione e conoscenza, e mettendo insieme parole, sensazionali immagini e musiche. Al suo fianco sul palco l’artista pordenonese Remo Anzovino (vincitore del Nastro D’Argento 2019 per la Musica dell’Arte), che ha composto le musiche originali dello spettacolo e le eseguirà dal vivo al pianoforte, e sullo sfondo le scenografie video create dai videomaker Fabio Massimo Iaquone e Luca Attilii, in grado di ideare una produzione visiva che non si era mai vista prima d’ora nei teatri italiani per uno spettacolo di questo genere.
Il racconto teatrale si svilupperà in cinque momenti, in due ore di spettacolo: Goldin, facendo ricorso al suo narrare sempre fluido ed empatico, con le parole che generano continue immagini, accompagnerà tutti dapprima nella foresta di Fontainebleau, dove i giovani impressionisti, da Monet a Pissarro, da Renoir a Sisley, si incontravano a metà degli anni Sessanta per dipingere nei boschi.
L’amore nei confronti del paesaggio farà da contrappunto a tutto il percorso, anche quando, e sarà il secondo momento della narrazione, si entrerà nel decennio successivo, quello canonico dell’impressionismo. Periodo in cui prenderanno il via, da quella memorabile del 1874 nello studio di Nadar, le esposizioni impressioniste, con l’ingresso sulla scena parigina della pittura anche di Cézanne, Degas e Gauguin, o di figure femminili come Berthe Morisot o l’americana Mary Cassatt.
La meraviglia del fiume, i disgeli lungo la Senna, le alte scogliere di Normandia, le sue spiagge e il mare, daranno la possibilità a Goldin, nel terzo tempo del suo racconto, di parlare della crisi dell’impressionismo e della fine del dogma della pittura di plein-air in Monet.
Prima dei due momenti conclusivi, riservati a due straordinari artisti che hanno portato fino alle estreme conseguenze la crisi dell’impressionismo: Vincent van Gogh e Paul Gauguin. —
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