Maradona: «Le mie passioni? La cucina e Trieste»

Dopo Masterchef il giovane cuoco libanese dice di voler aprire un hotel con ristorante
L'aspirante chef Maradona Youssef
L'aspirante chef Maradona Youssef

TRIESTE. «Non perdo mai. Vinco o imparo e in questa esperienza ho imparato davvero tanto». Commenta così l’uscita da “Masterchef” Maradona Youssef, cuoco amatoriale di origine libanese, triestino d’adozione dal 2007. Eliminato dal talent show a un passo dalla finale, ha vinto a modo suo, diventando un personaggio molto popolare, amato dal web e dai social. Dopo la fine della trasmissione ha ricevuto in media quindici proposte di collaborazione e lavoro ogni giorno, pure dall’estero, sogna di aprire un albergo con ristorante e ha programmato un tour in tutta Italia, anche se la base resta sempre Trieste, città che adora.

Ma com’è nata la passione per la cucina?«Quando vivevo in Libano aiutavo sempre mia mamma e mia nonna, mentre con mio padre andavo a caccia e pesca, poi a Trieste mi sono trovato da solo e quindi ho dovuto iniziare a cucinare in autonomia, era anche un’occasione per invitare amici a casa e far festa. Sono stati proprio loro a convincermi a partecipare a “Masterchef”. Un’amica mi ha iscritto, poi ho ricevuto la chiamata della produzione e ho deciso di andare fino in fondo. Voglio sempre concludere con impegno tutto ciò che comincio».

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Da studente a cuoco, sono cambiati gli obiettivi per il futuro? «Sono arrivato in Italia con una laurea in Risorse Umane che però qui non era riconosciuta, mi sono iscritto a Ingegneria, cambiando poi in Scienze dell’Educazione. Il programma tv ha cambiato tutto, è emerso quello che davvero mi piace, una passione molto forte, che credo sia giusto inseguire. Non voglio lavorare come cuoco, almeno per ora, è un mestiere molto difficile e durissimo, voglio migliorare ulteriormente, con il desiderio di aprire un hotel con annesso ristorante, mi piace l’idea che le persone di tutto il mondo possano passare da me».

Cosa si porta a casa da Masterchef? «Sicuramente grande popolarità, mi fermano per strada, mi scrivono ogni giorno, ricevo anche moltissime proposte di lavoro ed è per me una grande sorpresa, perché mi ritengo una persona che ha ancora tanta strada da compiere, una persona che si sta dilettando in cucina. La gente comunque ti porta tanta carica ed energia. Sono grato a tutti e per questo ho organizzato un tour in molte città italiane, per incontrare chi mi ha seguito in tv, chi mi ha sostenuto. Voglio ringraziarli e imparare io da loro, voglio condividere con il pubblico idee, suggerimenti e progetti».

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Sul web è molto apprezzato, qual è il segreto del successo? «Credo sia stata la volontà di preservare la mia persona, il mio essere, non ho mai finto o forzato un comportamento, sono stato semplicemente me stesso. Mi sono messo nella condizione di imparare, ho sfruttato al massimo un’esperienza speciale e unica. La gente dice di amare anche il mio bagaglio di conoscenze, ma deriva solo dalla fortuna che ho avuto nella vita, di crescere e conoscere culture e Paesi diversi. Per quanto riguarda la competizione invece è chiaro che c’è sempre uno spirito agonistico, penso però di aver sempre rispettato gli altri, ho mantenuto sempre un atteggiamento coerente, anche se nel finale ammetto che non era facile, la tensione aumentava e trascorrere ore e ore sotto i riflettori mi ha messo a dura prova».

Una parola per descrivere i giudici di Masterchef… «Cannavacciuolo è un buono, rappresenta la bontà in cucina, Bastianich direi che mostra in primis una grande grinta, di Cracco spicca la tecnica, mentre Barbieri lo definirei semplicemente un fuoriclasse».

Tante proposte di lavoro... C’è la voglia di partire di nuovo e di cambiare? «Assolutamente no! Credo di aver fatto capire molto bene, sia in trasmissione sia sui social network, che sono perdutamente innamorato di Trieste. È stato amore a prima vista, fin da subito, quando mi sono trasferito. Ti entra nel cuore, è meravigliosa, mi sento a casa. Rientrando dalla costiera, appena si scorge la città da lontano, spunta sempre un sorriso spontaneo, sono felice, la ritengo una base ideale per vivere, se poi il lavoro mi porterà a girare sono convinto di volere tornare sempre qui».

Concluso “Masterchef”, Maradona Youssef affronta ora un’altra gara, il Master Of Pasta della Voiello. Chi vuole sostenerlo può seguirlo e votarlo sul sito Masterofpasta.it.

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