“Manga ritrovo” per ogni età: così il fumetto prende vita
Vengono un po’ da tutt’Italia, hanno dagli otto ai cinquantacinque anni, vite completamente diverse l’una dall’altra ma una grande passione in comune: quella per il cosplay, attività divertente e liberatoria che consiste nel calarsi nei panni di personaggi e imitarne abbigliamento, accessori, movenze, atteggiamenti. Sono i membri del gruppo “I Ruoleggi dei Caraibi”, che anche quest’anno proporrà domenica al Giardino pubblico, a partire dalle 15, un contest con performance a tema, per portare anche nella città giuliana le atmosfere e le emozioni che hanno reso celebre il cosplay (contrazione di costume play, gioco in costume) in tutto il mondo.
«Questo sarà per noi il decimo raduno ufficiale del gruppo dei Ruoleggi, fondato da Cap e Pilvius», racconta Emanuela Galasso, la portavoce del gruppo, 55 anni e una voce che ne dichiara almeno venti di meno. A coinvolgerla in quest’avventura, ormai quasi un decennio fa, è stata la nipote, che l’ha avvicinata al mondo del cosplay. Da allora il gruppo dei Ruoleggi dei Caraibi è cresciuto sempre più, così come la passione per il cosplay si è diffusa in tutto il mondo. «Quando il cosplay è nato, in Giappone negli anni Ottanta, i partecipanti si rifacevano soltanto ai personaggi di anime e manga – racconta Emanuela -. Poi il range si è allargato, arrivando a includere tutti i personaggi del mondo della finzione: dai protagonisti dei film a quelli delle serie tv, fino a quelli dei romanzi».
Il cosplay è gradualmente diventato parte integrante delle principali fiere dedicate al mondo dei fumetti: gli stessi Ruoleggi dei Caraibi nel corso della loro storia hanno partecipato più volte a fiere come il Rimini Comics, il Romix e il Lucca Games. «Siamo appena tornati proprio dal Rimini Comics – spiega la cosplayer -, dove durante i quattro giorni di contest ci siamo esibiti in varie performance, tra cui “Game of Thrones” e “Doctor Who”». Ma come ci si prepara a eventi di questo tipo? «Prima si studiano bene i personaggi, concentrandosi su costumi, trucchi e atteggiamenti. Poi ci si dedica alla realizzazione dei costumi, che cuciamo con le nostre mani, e degli accessori, che costruiamo da noi: nel caso di “Games of Throne” per costruire il trono ci abbiamo messo tre settimane, anche perché doveva essere smontabile, pronto per essere caricato in bagagliaio e portato a Rimini. Infine si studia la recitazione, il canto e il ballo».
Il contest triestino sarà un’occasione per tutti gli amanti del Cosplay per sfoggiare i propri costumi. La manifestazione di domenica, aperta al pubblico e a ingresso libero, si configurerà come una vera e propria gara: dopo una piccola performance dei “Ruoleggi”, sul palco saranno invitati a salire, uno alla volta, i cosplayer partecipanti, per una breve esibizione. Spetterà a una giuria decidere i vincitori: sarà assegnato un premio al miglior personaggio maschile, al miglior femminile, alla migliore coppia e al miglior gruppo, con la possibilità di premi speciali. Ad arricchire il contest triestino quest'anno ci sarà anche un GdR Live (gioco di ruolo dal vivo), basato sull’ambientazione del celebre “Vampire The Masquerade”.
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