L’Ottocento felice di Tissot al Chiostro del Bramante

Da oggi al 21 febbraio esposte ottanta opere del grande maestro cantore dell’età vittoriana

ROMA. Donne bellissime immerse in giardini fioriti, in abiti sontuosi a teatro o nelle sale da ballo, eleganti e dinamiche in viaggio, scortate da corteggiatori o circondate da bambini in festosi pic nic: è l’800 ricco e felice di James Tissot, in mostra per la prima volta in Italia da oggi al 21 febbraio negli spazi del Chiostro del Bramante. Esposte 80 opere tra le più significative del grande maestro, francese di nascita, ma britannico di adozione, pittore capace di rappresentare come pochi altri l'alta borghesia del suo tempo, tra influenze impressioniste e suggestioni preraffaellite. Presentata ieri alla stampa, 'James Tissot' è stata prodotta dal Dart - Chiostro del Bramante in collaborazione con Arthemisia Group e curata da Cyrille Sciama, che ha portato a Roma i capolavori più famosi dell'artista, celebrato a Londra come a Parigi, interprete acclamato e conteso del bel mondo internazionale, cantore dell'età vittoriana tra rivoluzione industriale e colonialismo, unico nel trasformare la quotidianità agiata e oziosa di dame e nobiluomini in imprese dal gusto eroico, a tratti vagamente esotico, con un occhio soggiogato dagli estetismi del sol levante. Figlio di un commerciante di stoffe e di una modista disegnatrice di cappelli (dalla quale eredita la passione per i dettagli alla moda), Jacques Joseph Tissot (Nantes, 1836 - Buillon, 1902), si colloca all'interno della corrente del Realismo sviluppatasi in Francia nel 1840, accanto a Courbet, Daumier e Millet. Al principio, però i suoi quadri sono prevalentemente di carattere storico e risentono dell'influenza della scuola olandese. Ma presto Tissot cambia soggetto alle sue opere, dedicandosi alla rappresentazione di ambienti e personaggi della Parigi mondana, soprattutto grazie alla capacità di esprimere magistralmente il fascino femminile.

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