Lorenza Trucchi: «Tutta questa storia è un grosso errore critico»

Francis Bacon, nato a Dublino nel 1909 da una famiglia inglese e morto a Madrid nel 1992, ebbe importanti riconoscimenti soprattutto dopo la seconda guerra mondiale: nel 1954 venne invitato a esporre nel padiglione inglese alla Biennale di Venezia e nel 1962 la Tate Gallery di Londra gli dedicò la prima mostra personale. In Italia Bacon venne presentato in diverse gallerie a partire dal 1958: alla Galatea di Torino, L'Ariete di Milano, l'Obelisco di Roma. Nel 1963 ci fu l'esposizione al Guggenheim Museum di New York; tra il 1971 e il '72 la mostra Grand Palais di Parigi e alla Kunsthalle di Düsseldorf; nel '75 nuovamente New York al Metropolitan Museum of Art. Dopo la sua scomparsa, il Centre Pompidou di Parigi gli dedicherà nel 1996 una mostra memorabile. Del 2008 è invece la retrospettiva a Palazzo Reale di Milano.
Una fondamentale monografia sulla sua opera è uscita nel 1975 per Fabbri Editore a firma di Lorenza Trucchi, testo ripubblicato di recente nella biografia dell'artista edita da De Luca Editori d'arte, della stessa autrice. Critica d'arte militante, la Trucchi ha collaborato con diverse testate come "Momento Sera", "Il Corriere della sera", "Fiera letteraria". Presidente della Quadriennale dal '95 al 2001, ha insegnato nelle Accademie di Belle arti a L'Aquila e Roma. Oggi, a novantaquattro anni, ancora si ricorda della mostra di Bacon all'Obelisco che recensì su "Fiera letteraria", come del primo incontro con l'artista a Parigi nel '66 e di quando poi si recò a Londra per conoscerlo meglio grazie a Valerie Beston che dirigeva la Marlborough Gallery «e che lui chiamava 'mia zia' dal momento che era lei ad andarlo a prendere di notte nei locali londinesi quand'era ubriaco». Ricorda l'artista come «una persona dall'educazione molto raffinata, un perfetto gentiluomo inglese, colto, che amava molto la poesia». L'uscita della sua monografia era coincisa con l'inaugurazione della mostra di New York dove ancora una volta si incontrarono e Bacon le scrisse una dedica: "con ammirazione e affetto a Lorenza Trucchi". Per lei tutta la storia dei disegni italiani è «un grosso falso», si tratta di un «grave errore critico». «Bacon non ha mai fatto disegni salvo qualche schizzo, o prova su carta». (f.m.)
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