L’Orchestra Busoni festeggia mezzo secolo

TRIESTE. L'orchestra Ferruccio Busoni, una delle prime formazioni da camera sorte in Italia dopo la guerra, compie in questi giorni cinquant'anni. Fondata nel 1965 da Aldo Belli e da lui diretta per un trentennio, dal 2001 è passata sotto la direzione musicale e artistica del figlio Massimo acquistando un prestigio sempre più ampio, oggi chiamata a rappresentare l'Italia in Festival internazionali come il Silver Lyra di Pietroburgo, il Festival di Hammamet, le Settimane musicali di Lugano. I suoi componenti sono prime parti di importanti orchestre nazionali a cui vengono affiancati i migliori giovani talenti dei conservatori.
Vera e propria espressione di una famiglia di musicisti, maestro Belli, la Busoni è un grande esempio di continuità…
«Sì, mio fratello Furio ed io siamo cresciuti musicalmente in seno all'orchestra di nostro padre a fianco di grandi musicisti, prime parti del Verdi; il mio debutto come solista nel '79 a sedici anni avvenne alla Società dei Concerti proprio con la Busoni. Le scelte musicali di mio padre, che si estendevano dal barocco alla musica contemporanea con l'obiettivo di divulgare il più possibile quest'ultima con molte prime assolute, sono diventate oggi le mie ma in seguito le ho ampliate trovando, anche attraverso ricerche di archivio, compositori geniali finora sconosciuti che meritavano di essere valorizzati».
Le vostre "riscoperte" hanno fatto sensazione…
«In particolare Andrea Luchesi, l'autore settecentesco di Motta di Livenza, ha stupito per i suoi concerti, le sinfonie, le ouverture d'opera ritrovate ed eseguite in prima mondiale dalla Busoni col grande pianista Roberto Plano insieme alla famosa cadenza di Mozart finora anonima. Ne sono nati tre splendidi cd della Concerto Classics valutati cinque stelle dalle riviste Amadeus e Musica. Altrettanto si può dire di musicisti rimasti ingiustamente in ombra come Franco Margola e Alessandro Rolla che ora il pubblico degli appassionati conosce dai nostri numerosi concerti pubblici e dalle relative incisioni discografiche».
E le Mattinate al Revoltella?
«Ideate da me insieme a Marco Sofianopulo quest'anno arrivano alla 15° edizione con un pubblico crescente di fedelissimi che le considerano un appuntamento esclusivo con l'arte figurativa, la musica, la convivialità. Grandi nomi del concertismo mondiale sono passati per la sala dell'Auditorium: da Ivry Gitlis, che rappresenta la storia stessa del violino, a Domenico Nordio, definito dalla critica come uno dei più grandi violinisti viventi, e fra gli altri il cinese Dan Zhu, Priya Mitchell, Federico Agostini, Massimo Gon, Mauro Maur, Vladimir Mendelssohn. Ma in altre occasioni, come per il nostro 40° e 45° anniversario, abbiamo avuto un solista d'eccezione come Salvatore Accardo, già mio maestro a Cremona, in due concerti indimenticabili al Verdi».
E con un concerto nella sala del Ridotto del teatro Verdi si festeggerà il mezzo secolo dell'orchestra Ferruccio Busoni diretta da Massimo Belli, martedì alle 20.30. In programma musiche di Schubert, Mendelssohn col Concerto in re minore, Grieg e Janacek, violino solista Domenico Nordio. Prolusione di Gianni Gori. Seguirà un brindisi con la Fondazione de Claricini Dornpacher. Biglietti al teatro Verdi.
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