“L’isola che non c’è”, Triestebookfest compie dieci anni

Alla decima edizione la rassegna cittadina si trasforma in una vera festa. Una carrellata di 45 eventi con scrittori nazionali e internazionali

Un momento della conferenza stampa
Un momento della conferenza stampa

Non avremmo tutti bisogno di rifugiarci, almeno per un po’, sull’“Isola che non c’è”? Ci sarà l’occasione di farlo dal 28 aprile al 4 maggio durante l’edizione 2025 del Triestebookfest, che prende nome proprio dall’atollo teatro delle avventure di Peter Pan e Capitan Uncino. Per una settimana (e poi ancora dal 14 al 18 maggio), la città si trasformerà in un arcipelago di storie e pensieri, con 45 eventi che vedono protagonisti 42 autrici e autori, italiani e internazionali, in dialogo con quasi 30 ambasciatori della cultura locale, ospitati in 13 diversi luoghi “in giro per Trieste”. L’evento è stato presentato ieri al Museo d’arte orientale: giunto alla decima edizione, Triestebookfest intende provare in grande il suo carattere di festa della cultura triestina.

Lungi dall’essere una mera lode all’escapismo, l’isola che non c’è di Triestebookfest dedica la sua apertura ufficiale (pur dando il via agli eventi dal lunedì precedente) venerdì 2 maggio alla più stringente attualità: al teatro Miela l’economista Loretta Napoleoni presenterà in anteprima nazionale il suo ultimo libro “Tecnocapitalismo. L’ascesa dei nuovi oligopoli e la lotta per il bene comune”, un viaggio lucido e necessario nei meccanismi del potere contemporaneo, dove l'intelligenza artificiale, uno dei temi del Festival, occupa uno spazio sempre più preponderante.

La presidente dell’associazione culturale Triestebookfest, Loriana Ursich, ha sottolineato come il decennale rappresenti un “traguardo importante” per una manifestazione nata nel 2015 dalla passione di quattro donne per la letteratura. “L’isola che non c’è – storie, persone e altri luoghi immaginari” riprende estendendolo l’approccio del festival: “Tre i filoni previsti, dedicati a creatività, talento e immaginazione – ha anticipato Ursich – con il ritorno, negli incontri con gli autori, delle scrittrici e degli scrittori che hanno fatto grande la storia del Triestebookfest insieme a nuove importanti proposte, con un confronto tra immaginario umano e artificiale (in collaborazione con il Festival Scienza&Virgola) e un focus dedicato alla lingua tedesca, slovena e croata (e non solo) e al ruolo importante della traduzione”.

Lunghissimo l’elenco degli appuntamenti e delle iniziative collaterali del festival. Tra gli eventi preparatori citiamo ad esempio “Altronauti, scrittori di frontiera italiani e sloveni”, che il 28 aprile alle 18 al museo Lets vedrà dialogare Miran Košuta ed Elvio Guagnini sull’insieme degli autori del nostro territorio (nell’una e l’altra lingua) a partire da Dante e Primož Trubar per arrivare a Boris Pahor, Tomizza, Prenz. Il giorno successivo alle 18.30 al CXTrieste la “booktoker” da 270 mila seguaci Magdalena Rosa dialogherà con Enrico Marchetto su “Lettura e Social Media, il fenomeno dei booktoker”.

Fra i tanti incontri del fine settimana, il 3 maggio alle 12 al Sartorio l’autrice Emma Braslavsky dialoga con Simone Weißkopf su “Era pallida la notte, brillavano le luci”, romano ambientato in una Berlino del futuro prossimo. Alle 16 dello stesso giorno l'editore Giuseppe Russo e l’autore francese Mokhtar Amoudi dialogando con Daniela Picoi presenteranno “Le condizioni locali”, romanzo accolto con grande successo in Francia. Nella sala Piccola Fenice, alle 16.30, l’autore Paolo Di Paolo proporrà il reading “Certi romanzi di un secolo fa. Dal Grande Gatsby a Mrs Dalloway, la rivoluzione letteraria degli anni Venti”. Alle 17.30, l’autore Riccardo Falcinelli presenterà “Virus. Storie del volto dall’antichità ai selfie” e alle 18.30 Sandrone Dazieri parlerà di “Uccidi i ricchi”, nuovo capitolo della serie iniziata con il bestseller “Uccidi il padre”. Tutti questi appuntamenti sono supportati dalla presenza di un interprete della lingua dei segni.

Il programma di domenica si apre alle 11 in sala Bobi Bazlen con “Io & Ia. Mente, Cervello e GPT”, un evento in collaborazione con il Festival “Scienza & Virgola” e la partecipazione degli autori Simone Rossi e Riccardo Manzotti, in dialogo con Alessandro Tavecchio. Alla stessa ora, al Sartorio, la scrittrice Martina Del Romano dialoga con Agnese Baini su “Storie di un certo genere. Tradurre l’adolescenza, fra ricerca di sè e relazioni interpersonali”.

Soltanto un accenno, quello appena compiuto, dei contenuti di un programma labirintico che spazia dalle letture per bambini alla graphic novel, dal tema dell’adolescenza alla poesia (ad esempio con l’autrice di origine indiana Laila Wadia), dall’enigma inquietante della Russia odierna ai percorsi letterari istoriati nella topografia di Trieste. A metà maggio, come anticipato, il Triestebookfest tornerà con un’altra sequela di eventi, tra i quali si segnala il dialogo fra l’attore Lino Guanciale e il regista Davide Sacco in merito al loro ultimo lavoro “Napoleone. La morte di Dio”.

L’associazione Triestebookfest organizza l’evento assieme al Comune di Trieste (ieri alla conferenza hanno partecipato gli assessori Giorgio Rossi e Maurizio De Blasio), con il contributo della Regione, il sostegno de Le Fondazioni Casali Ets e della Fondazione CrTrieste, la media partnership del quotidiano Il Piccolo e il patrocinio di Ferpi-Federazione Relazioni Pubbliche Italiana.

La manifestazione, ha spiegato Ursich, «è stata sin da subito pensata non come una mera carrellata di libri ed editori, ma che avesse un tema su cui dibattere e confrontarsi: creando un’isola che non c’era, uno spazio che mancava». —

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