“Lily” Carpenetti storie alla Harmony con protagonisti gay

Amore, personaggi e ambientazioni romantici, passione e tradimenti. Tutte le sfaccettature di un'avventura passeggera o di una storia che si costruisce giorno per giorno, con approfondimenti psicologici, antagonisti, piccole e grandi difficoltà. “Due vite” è una novella malinconica, “Upside Down” una trilogia su avvocati di grido, “Il gatto del sultano” è un racconto ispirato a “Il principe e il povero” di Mark Twain, “Crossroads” una saga familiare, “Pensieri e parole” un romanzo con protagonisti molto giovani. L'autrice di questi testi è la triestina Lucia “Lily” Carpenetti e la cosa insolita è che le sue storie, appartenendo al genere M/M Romance (Male to male, in inglese), sono vicende scritte da donne e indirizzate principalmente a donne ma i cui protagonisti, anziché essere un lui e una lei, sono entrambi uomini. Qualcosa di analogo esiste nei manga giapponesi, Shonen'ai è un settore di questa letteratura: storie disegnate da donne per un pubblico di ragazze e casalinghe con protagonisti amori gay maschili.
Allusioni più o meno esplicite al sesso, drammi in cui uno dei due innamorati è costretto dalla famiglia a sposarsi con una donna, trame a volte dolci, dai toni di fiaba, in altri casi crude, drammatiche: un genere a tutti gli effetti che in Italia comincia ad affermarsi, soprattutto in formato ebook. Lily Carpenetti, che a San Valentino esce con “Rosso sangue” (Quixote Edizioni), ha iniziato a scrivere queste storie grazie ai manga: «Fin da ragazza sono un'appassionata di fumetti giapponesi, in particolare delle collane dedicate all'amore tra ragazzi dello stesso sesso. Così, quando ho avuto l'occasione di scrivere qualcosa di mio da pubblicare, mi è venuto naturale attingere a questo immaginario. Avevo deciso di puntare sui romanzi erotici perché, sulla scia delle “Cinquanta sfumature”, erano quelli che offrivano più possibilità agli esordienti. Ma non era un genere che conoscevo e amavo particolarmente. Tra le storie di un editore che cercava nuovi autori ce n'erano alcune con intrecci omosessuali e ho deciso di provare».
È facile immedesimarsi nel modo di pensare e sentire di due uomini? «Qualche dubbio mi viene - ammette l’autrice - anche perché è un attimo scadere nei cliché. Il pericolo è quello di finire per adattare un comunissimo romanzo rosa trasformando lei in un lui. Ma devo dire che i commenti dei lettori sono incoraggianti, molti trovano i miei scritti coerenti e verosimili. Il complimento più grande l'ho ricevuto da una compagna a un corso di scrittura: 'Tu scrivi come un ragazzo adolescente'».
I lettori di questo genere sono principalmente donne: che cosa attrae tanto il pubblico femminile? «Di certo molte lettrici sono nauseate dalla solita eroina stucchevole e melensa, protagonista dei romanzi rosa, in cui è sempre più difficile immedesimarsi. Il fatto di seguire, invece, le avventure di due bei ragazzi rispecchia meglio il piacere di una lettura d'evasione. Inoltre c'è l'elemento della difficoltà: purtroppo le avversità che una coppia gay deve affrontare, ancora oggi, sono maggiori rispetto a quelle di due amanti etero, perciò ci si appassiona di più per la curiosità di vedere come l'autore risolverà i problemi».
L'M/M è pura fiction, senza pretese di realismo, ma alcuni autori introducono temi sociali. La stessa Carpenetti ha vinto il premio Oltre l'Arcobaleno all'Aquila Film Festival con un racconto sul bullismo a scuola. Per San Valentino arriva anche un'antologia digitale di racconti sulle dichiarazioni d'amore tra uomini scaricabile dal sito www.quixoteedizioni.it.
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