Lidija Litvjak un giglio bianco alla conquista dei cieli di Stalingrado

Lidija Litvjak faceva parte delle Streghe della notte, donne pilota dell'aviazione russa che durante la seconda guerra mondiale, a bordo dei loro Caccia, inflissero pesanti perdite alle squadriglie aeree naziste. Era giovane e temeraria quando nel giugno del 1941 la Germania invase l'Unione Sovietica con l'operazione Barbarossa e lei fece di tutto per entrare nel reggimento femminile. Con undici vittorie confermate sui cieli di Stalingrado, decorazioni e onori, una storia d'amore tormentata e sacrificata per difendere la patria e una morte gloriosa e misteriosa a soli ventidue anni, Lidija Litvjak è a tutti gli effetti un simbolo dell'aviazione militare, un personaggio storico e un'eroina dello scorso secolo.
Tutte le carte in regola per affascinare autori e biografi e diventare la protagonista, ad esempio, di un fumetto: “Il Giglio Bianco di Stalingrado” (Edizioni Segni d'Autore, pp. 56, euro 20) è un elegante albo scritto da Andrea Laprovitera e illustrato dal triestino Luca Vergerio che inaugura una nuova collana di volumi dedicata alle grandi battaglie aeree. L'albo presenta grandi tavole con panoramiche mozzafiato sulla città russa, inseguimenti dei velivoli tra i fiocchi di neve che puntellano il cielo e livide esplosioni che infuocano l'orizzonte.
Impossibile non innamorarsi della protagonista, come conferma Luca Vergerio: «Lidija Litvjak rappresenta tutte le donne che hanno combattuto e dato la vita durante le guerre. Donne spesso dimenticate dai libri di storia sui quali si legge di soldati e basta, come se avessero combattuto solo gli uomini. E per di più in una guerra come quella in atto sul fronte orientale, un vero e proprio carnaio».
Vincente, coraggiosa, arrogante: come l'ha disegnata?
«Ho cercato una via piuttosto rischiosa nel fumetto, quella di creare questa donna diversa mano a mano che la storia procede. La Lidija che appare nelle prime tavole, con i capelli acconciati secondo la moda militare dell'epoca ma ancora piuttosto femminile nei tratti, è diversa da quella delle ultime tavole, nelle quali le disegno i capelli scomposti, le occhiaie profonde. Perde di umanità e femminilità. Devo dire che mi ha aiutato molto la sceneggiatura di Andrea Laprovitera, un grande professionista».
Il volo è da sempre una grande passione per gli artisti e perdipiù lei è specializzato in aeronautica militare.
«Da lettore amavo le storie di “Tanguy e Laverdure”, magistralmente disegnate da Uderzo, in cui i protagonisti non erano solo gli esseri umani ma anche le macchine che pilotavano. Poi ho collaborato con la rivista della Federazione Italiana Organizzazione Manifestazioni Aeronautiche realizzando alcune tavole sulla storia del volo acrobatico per arrivare alla biografia a fumetti che mette a confronto le vite di Francesco Baracca e Manfred von Richthofen».
In passato lei ha dato vita a un personaggio bizzarro, Uber Franz, parodia dell'imperatore Francesco Giuseppe.
«Un'esperienza bellissima condivisa coi colleghi Giulio Riosa ed Enrico Cavallari. Ci siamo divertiti a creare un supereroe totalmente “asburgico e triestino” che potesse far divertire le persone e allo stesso tempo raccogliere soldi per beneficenza: con il numero zero siamo riusciti a donare più di tremila euro all'ospedale Burlo».
Dopo aver realizzato per Segni d'Autore la storia di Francesco Baracca e del Barone Rosso e aver illustrato “Assi e Leggende della Grande Guerra” insieme a Francesco Zardini, Vergerio è adesso impegnato nel prossimo volume della collana dedicata alle battaglie aeree. Il libro vede la narrazione degli eventi che portarono un pilota polacco ad arruolarsi nella Raf inglese dopo l'annessione della Polonia durante la seconda guerra mondiale: nell'albo vedremo gli scontri sui cieli sopra Calais e il bombardamento di Londra. —
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