Leonor Fini e le altre, i viaggi e gli animali delle donne immaginifiche
Potrebbe essere l'uovo il simbolo che accomuna le artiste vicine all'avanguardia surrealista: emblema di nascita e rinascita, di energia cosmica e filosofica, è anche oggetto misterioso che cela il...

Potrebbe essere l'uovo il simbolo che accomuna le artiste vicine all'avanguardia surrealista: emblema di nascita e rinascita, di energia cosmica e filosofica, è anche oggetto misterioso che cela il contenuto, ma soprattutto è associato al femminile. Leonora Carrington, Leonor Fini, Kay Sage, Dorothea Tanning e Remedios Varo hanno segnato, dagli anni Trenta del Novecento, un ricchissimo percorso creativo tra arte e scrittura in un mondo ancora fortemente maschile: ciascuna con la propria storia e il proprio talento, hanno tutte compiuto un'esperienza di vita e di ricerca che le ha attratte verso il movimento di Breton e Dalí. Di queste cinque artiste si occupa il corposo saggio
“Il
paesaggio totemico tra reale e immaginario” (Mimesis, pagg. 570, euro 34)
della storica e critica d'arte
Alessandra Scappini
che, come in un ipertesto, indaga una serie di tematiche comuni, propone un confronto e alimenta una riflessione critica. Tutte e cinque sentono il richiamo per Parigi, alcune – come Leonor Fini – ne faranno la loro patria, altre continueranno un volontario esilio (Carrington e Varo si fermeranno in Messico). Il viaggio, anche metaforico, è tra i fili conduttori della loro opera, come anche gli animali con cui attuare fantastiche metamorfosi (gatto, sfinge, gufo, cavallo, cane), i rituali alchemici da celebrare con la saggezza di una sacerdotessa e il tema affascinante dell'androgino. Le difficoltà, in quanto donne, non sono poche. Carrington ammette di essere stata accolta tra i surrealisti per la sua bellezza e non per le doti artistiche; legata a Max Ernst da una breve e tormentata storia d'amore, assaggerà le pene della pazzia che ben racconta nel libro “Giù in fondo”. Tanning sarà la compagna definitiva di Ernst: influenzata da lui nell'arte, dopo la sua morte si dedicherà alla poesia. L'aristocratica Sage, autrice di fiabe scritte anche in italiano, diventa compagna di Yves Tanguy: morirà suicida. Varo dà vita nell'arte a un Minotauro femminile, fusione di mondo corporeo e mondo spirituale. Leonor Fini, anch'essa vittima di un flirt con Ernst ma padrona di un immaginario fortissimo, si trasfigura in “Murmur, fiaba per bambini pelosi”, storia di una creatura nata da un uomo sconosciuto e da una gatta: altra sintesi perfetta tra reale e immaginario.
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