Le voci di "Quelli del '68" a Trieste

Il 25 febbraio del 1968 a Trieste fu occupata la facoltà di Lettere: fu il primo vagito del neonato movimento studentesco. Abbiamo deciso di ripercorrere quell'anno memorabile attraverso la voce dei suoi protagonisti, gli artefici del ’68 a Trieste, un nutrito gruppo dei quali ancora oggi si ritrova assieme per continuare a ricordare e riflettere, sotto il cappello di “Quelli del ’68”

TRIESTE Il 25 febbraio del 1968 a Trieste fu occupata la facoltà di Lettere. Fu il primo vagito del neonato movimento studentesco, che fece la sua comparsa in Italia a partire dagli anni ’60 ed esplose nel’68, come esito di una scolarizzazione sempre più di massa e dei tremendi traumi della prima metà del secolo scorso. Fu un movimento che ebbe come protagonisti i giovani nati dopo la seconda guerra mondiale e come il conflitto bellico che aveva mobilitato i loro padri ebbe carattere planetario.

La sua scia si tradusse in un proliferare di movimenti sociali, che mutarono profondamente la dialettica interna alla società, la concezione di famiglia, scuola, cultura, senza riuscire però, se non in minima parte, a modificare nell’immediato l’assetto politico e l’organizzazione del sistema produttivo. Cinquant’anni dopo il ’68 continua a far parlare di sé, a infervorare gli animi nel tentativo di dargli un’interpretazione postuma, troppo spesso utilizzata in chiave politica. Senza oscillare tra gli estremi che lo definiscono anno meraviglioso, straordinario momento di crescita civile, o anno terribile, trionfo di un conformismo che ha abbattuto i valori borghesi spianando la strada alla società del consumo di massa, forse l’aggettivo che più gli si confà è quello di anno memorabile.



Perciò abbiamo deciso di ripercorrerlo attraverso la voce dei suoi protagonisti, gli artefici del ’68 a Trieste, un nutrito gruppo dei quali ancora oggi si ritrova assieme per continuare a ricordare e riflettere, sotto il cappello di “Quelli del ’68” (www.quellidel68.it).


 

Riproduzione riservata © Il Piccolo