Le parole belle diventano Poetry Slam nel segno della Fondazione Luchetta

Federica Gregori

Cura, protezione, convivenza. E ancora fratellanza, supporto, dignità. Sono alcune delle "parole belle" che ha fatto proprie la Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin fin dalla sua nascita, che da allora le mette in pratica sul campo tendendo una mano ai più fragili e bisognosi. Oggi, a consolidare ulteriormente tale vocazione, la fondazione presieduta da Daniela Schifani Corfini Luchetta stupisce lanciando una gara di poetry slam, sempre più amata nel nostro paese, aperta a tutti e fondata proprio su quelle parole e quei valori portati avanti così tenacemente.

Se il contest si preannuncia stimolante, con i partecipanti pronti a sfidarsi a colpi di versi, altrettanto originale è la genesi dell'idea. Tutto nasce da Vitale, un collettivo di artisti con base a Trieste - l’attore Lorenzo Zuffi in testa - che, credendo nella forza dell’espressione artistica, traduce in spettacoli e in arte i valori fondativi di aziende, imprese, associazioni e pubbliche amministrazioni. Il collettivo ha vinto un bando europeo potendo realizzare così il suo progetto, coordinato da Area Science Park e con Innovation Factory a fare da incubatore.

Un progetto di comunicazione, tra l'altro offerto gratuitamente, che non poteva non essere accolto con entusiasmo dalla fondazione. «La situazione eccezionale che stiamo attraversando - spiega Daniela Luchetta - sta spingendo molte persone verso la povertà. La Fondazione Luchetta si è da subito attivata ampliando la raccolta alimentare per aiutare quelle famiglie che oggi hanno difficoltà a garantirsi una spesa: un impegno su cui stiamo investendo sempre più risorse perché sappiamo che durerà nel tempo. Per questo motivo, anche se un Poetry Slam sembra poco convenzionale per la comunicazione di una fondazione come la nostra, abbiamo deciso di cogliere al balzo l’offerta presentata da Vitale, sia per raggiungere più persone anche diverse dal solito, veicolando i valori che ci ispirano e spingono nel nostro lavoro quotidiano, sia per aprire una breccia di speranza che ci permetta di guardare oltre le pareti anguste dell’emergenza».

Come funzionerà il contest? Si partirà proprio da quelle "Parole Belle" citate all'inizio, che si ritrovano per intero sulla pagina Facebook della fondazione e che danno il titolo alla gara: i partecipanti dovranno ispirarsi a uno o più di questi termini creando un componimento poetico scritto o recitato in un video e inviarlo alla mail luchettapoetryslam@gmail.com entro le 24 del 31 maggio 2020. Sarà una call apertissima: tutti sono chiamati a partecipare, senza alcun limite d'età, perché i valori messi in gioco sono universali.

Due le giurie che valuteranno gli "slammer": una popolare, ovvero tutti noi che potremo macinare like sulla pagina Facebook, e una tecnica presieduta dal vice-campione mondiale di Poetry Slam Luca Bernardini, insieme a poeti, attori, esperti di comunicazione. Vinceranno i tre migliori componimenti, i cui autrici e autori saranno invitati a prendere parte alla cerimonia di premiazione. Per ogni dettaglio si può consultare la pagina Facebook Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin. —

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