Le mani della mafia sul Friuli Venezia Giulia
Una situazione che «sta toccando livelli di oggettivo allarme». Una regione che «sta diventando sempre più oggetto di interessi di gruppi familiari residenti sul territorio e collegati al crimine organizzato» che investono «in maniera occulta enormi quantità di danaro proveniente da attività illecite». È quanto emerso solo qualche mese fa dall’ultimo rapporto della Direzione nazionale antimafia in merito al Friuli Venezia Giulia. Le mafie sono in movimento e per questo l’ultimo appuntamento del ciclo di incontri della serie di cultura economica intitolata “Squlibri”, organizzata dall’Istituto Regionale Studi Europei, giovedì alle 17.30 a Pordenone (Auditorium Casa Zanussi) sarà dedicato a questa emergenza.
A parlarne sarà Federico Varese, docente di Criminologia all’Università di Oxford, considerato uno dei più autorevoli analisti del crimine organizzato, delle reti sociali della corruzione; editorialista de “La Stampa”, collabora anche con “The Guardian”, “Le Monde”, “El Pais”.
Nel suo libro “Mafie in movimento”, pubblicato in inglese e tradotto in italiano per Einaudi nel 2012, Federico Varese ha analizzato come il crimine organizzato conquisti nuovi territori con vere e proprie operazioni di trapianto. «Ma dalle storie dei successi delle mafie e, tanto più, dei loro insuccessi, se vengono divulgate senza insabbiature – afferma Varese – si possono trarre lezioni davvero cruciali».
Dall’esempio del trapianto della ‘ndrangheta nell’edilizia in Piemonte - ben analizzato nel suo libro - nascono preziose considerazioni anche per il nostro territorio del Nordest e il Friuli Venezia Giulia in specie; consapevolezze urgenti per la sua tenuta, nella legalità. L’incontro sarà introdotto da Gianfranco Favaro, presidente del centro di cultura Casa A. Zanussi di Pordenone e vicepresidente della Fondazione Crup.
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