Le macchine geniali inventate da Leonardo servono a mangiare, volare e far la guerra

TRIESTE È un omaggio al Leonardo Da Vinci inventore la mostra “Tra natura e scienza. Le macchine di Leonardo”, inaugurata ieri negli spazi della Centrale Idrodinamica di Porto Vecchio. L’esposizione, che s’inserisce alla perfezione nel contesto di questo edificio un tempo deputato a fornire energia all’intera area portuale, presenta una serie di suggestivi modelli di macchine realizzati su disegni di Leonardo Da Vinci. Sono “macchine leonardesche” perfettamente funzionanti, costruite con un’attenzione minuziosa ai singoli dettagli dal professore di educazione tecnica Girolamo Covolan, dai suoi studenti e dai suoi collaboratori.
Partito più di dieci anni fa come strumento didattico per insegnare agli studenti l’arte del saper fare ed esaltare la manualità come elemento fondante nella crescita di ogni individuo, grazie alla passione di Covolan e alla collaborazione dell’associazione Avanguardia Cafe il progetto si è espanso, fino a diventare appunto un’esposizione interattiva, in cui i visitatori sono chiamati a toccare e manovrare le riproduzioni dei macchinari, scoprendone così il funzionamento.
I modelli esposti sono realizzati su progetti dei “Codici di Madrid” e del “Codice Atlantico”, la più ricca documentazione dei contributi di Leonardo alla scienza meccanica e matematica, all’astronomia, alla fisica, alla botanica, alla chimica e all’anatomia. Nella raccolta vi sono disegni di strumenti da guerra, macchine per volare o prototipi di dispositivi meccanici e macchine utensili, oltre a progetti architettonici e urbanistici rimasti sulla carta.

La mostra concretizza molti di questi progetti: in esposizione si possono ammirare, per esempio, un ponte girevole; un battipalo con gancio automatico, ovvero uno strumento per conficcare in profondità tronchi di legno nel terreno; un tamburo meccanico, che ricorda la passione per la musica di Leonardo, un girarrosto automatico, un riflettore, progetto mutuato da studi sull’occhio umano che si ritrova nei fari di alcune importanti case automobilistiche, un torchio da stampa. Molto suggestive alla vista sono le macchine che sfruttano l’acqua, dal mulino per cereali con macchina separatrice alla sega a ruota idraulica, fino alla macchina idraulica con vite d’Archimede, che combina sapientemente principi di meccanica e di fluidodinamica.

L’iniziativa, che s’inserisce nel progetto di valorizzazione del comprensorio di Porto Vecchio e intende ricordare l’indiscusso genio di Leonardo nel cinquecentenario della morte, è stata inaugurata dall’assessore comunale alla Cultura Giorgio Rossi, dal vicepresidente del consiglio regionale Francesco Russo, dalla presidente della sezione di Trieste di Italia Nostra Antonella Caroli. Sarà visitabile dal giovedì alla domenica e in tutte le festività dalle 10 alle 17 (biglietto intero 4 euro, gratuito per bambini e ragazzi fino ai 19 anni). Grazie ai giovani volontari di Italia Nostra è possibile anche, previo appuntamento, usufruire di una visita guidata alla mostra (per informazioni e prenotazioni: trieste@italianostra.org o telefonare al 3402655192). —
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