L’antica Portulaca non è un’erbaccia e fa bene al cuore
Quella che oggi in Italia viene considerata poco più che un'erbaccia o una pianta infestante di orti e giardini in realtà è una pianta commestibile dalle sorprendenti proprietà benefiche. La...

Quella che oggi in Italia viene considerata poco più che un'erbaccia o una pianta infestante di orti e giardini in realtà è una pianta commestibile dalle sorprendenti proprietà benefiche. La portulaca (Portulaca oleracea), chiamata nei vari dialetti con nomi come erba grassa o porcellana, è una pianta di cui sono commestibili tutte le parti, sia i fiori sia i semi sia i fusti. Veniva già usata nell’antico Egitto come erba medicinale, mentre nel Medioevo se n’è iniziato a far uso anche a tavola. Nella prima metà del Novecento, nel Sud Italia la Portulaca era molto utilizzata nella “cucina povera”. Veniva anche utilizzata dagli equipaggi delle navi per le sue preziose proprietà antiscorbutiche. Oggi cresce spontaneamente d’estate in tutta Italia. Negli ultimi anni è stata riportata l’attenzione sulla portulaca per la scoperta della sua ricchezza in acidi grassi omega 3, di cui è considerata una rara fonte vegetale. Nella Portulaca c’è una quota molto alta di omega 3 (100 g di foglie di portulaca contengono all'incirca 350 mg di acido α-linolenico), un importante acido grasso che si trova in quantità apprezzabile solo in pochi vegetali. Gli acidi grassi omega 3 sono considerati importanti per prevenire le malattie cardiovascolari, sono molto utili per ridurre i livelli di colesterolo “cattivo” e di trigliceridi, a favore di una migliore circolazione del sangue. Inoltre hanno un effetto anti-infiammatorio, aiutano lo sviluppo cerebrale e il rafforzamento del sistema immunitario. La portulaca ha anche ottime quantità di potassio e di magnesio ed è una buona fonte di vitamina C. Viene raccolta come erba spontanea oppure viene coltivata. Dopo averla lavata con acqua corrente si possono separare le foglioline e i rametti sottili dal fusto centrale più duro e utilizzarli a crudo soprattutto per la preparazione di insalate. E’ bene non cucinarla per evitare l’irrancidimento degli omega 3. Ha un gusto fresco molto particolare, con un retrogusto di limone. Nella cucina "povera" napoletana la portulaca veniva abbinata tradizionalmente alla rucola per la preparazione delle insalate, mentre nella cucina siciliana si utilizza come ingrediente delle insalate estive, con pomodorini e cetrioli.
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