L’amore e l’abbandono nel grande cuore di Candida

Il decimo appuntamento con i dvd proposti da questo giornale (e da tutti i quotidiani del Gruppo Gedi) per ripercorrere la Storia del teatro dall’antica Grecia al Novecento attraverso le messe in scena della Rai questa settimana invita alla scoperta di una commedia ottocentesca che anticipa tematiche di grande modernità. Da domani sarà, infatti, in edicola (euro 8,90 più il prezzo del quotidiano) il dvd con la registrazione della Candida di George Bernard Shaw diretta da Sandro Sequi, trasmessa il 5 aprile 1979 sul secondo canale nazionale.
Una “Candida” da standing ovation che conquista dal piccolo schermo come a teatro, dove, purtroppo, viene sempre meno allestita benché l’affrontare la profondità psicologica del personaggio principale dia alle attrici l’opportunità di dare prova delle proprie capacità d’interprete. La Candida forte, simpatica e rivoluzionaria per il suo tempo di questa edizione televisiva è Anna Maria Guarnieri, che recita davanti alla telecamera come se fosse sul più prestigioso dei palcoscenici teatrali. Con lei, nei panni del marito Morell, c’è Sergio Fantoni, mentre il giovane poeta Eugenio Marchbanks è un appena venticinquenne ma già notevole Alfredo Pea.
George Bernard Shaw, drammaturgo e critico musicale irlandese, Premio Nobel per la letteratura nel 1925 con la motivazione “Per il suo lavoro intriso di idealismo ed umanità, la cui satira stimolante è spesso infusa di una poetica di singolare bellezza”, scrisse questa commedia in tre atti tra il 1894 e il 1895. La pièce debuttò in palcoscenico nel 1897 negli Stati Uniti, troppo bacchettona l’Inghilterra vittoriana in cui Shaw viveva per darle spazio, e pubblicata insieme ad altri tre lavori teatrali nel volume “Commedie gradevoli”, nell’anno successivo. Il suo autore, scrivendone, la definiva “un mistero”.
In Italia fu portata in scena per la prima volta nel 1911 da Emma Gramatica, fu uno dei cavalli di battaglia della famosa attrice degli anni Venti Vera Vergani, e ha poi visto calarsi nella psicologia dell’affascinante personaggio della protagonista grandi attrici come Valeria Valeri, Giuliana Lojodice, Marina Malfatti e Evi Maltagliati.
Candida è la moglie trentenne del pastore anglicano Morrell, un uomo verboso, mediocre, zelante e assolutamente convenzionale. Il marito, i bambini e la casa dipendono completamente da lei, che è simpatica, intelligente e “chiara” come suggerisce il suo nome. Un giorno va a fare loro visita il giovane poeta Eugenio Marchbanks, che immediatamente si innamora di Candida, benché sia maggiore di lui. È un amore giovane, passionale e impetuoso, è voglia di portarsela via in una fuga lontano dalla monotonia che le offre il noioso marito.
Il giovane confessa al reverendo l’interesse per sua moglie, sono uno davanti all’altro, le loro armi sono le parole. Da veri gentiluomini inglesi quali sono decidono di essere leali e di chiedere a Candida di scegliere a chi dei due vorrà accompagnarsi. La tensione è altissima, l’ansia è palpabile, Candida riflette e poi decide: «Verrò con il più debole di voi due». Il marito china il capo sentendosi sconfitto: non è certo lui il più debole.
Candida, invece, ha scelto proprio il marito, visto che lo conosce in profondità e sa che non riuscirebbe a sopportare il peso dell’abbandono. Che il giovane poeta vada a cercarsi da solo il mondo che ha sognato, innamorarsi nuovamente per lui non sarà difficile. La battuta per liquidarlo vale da sola tutto lo spettacolo: «Quando avrai 30 anni io ne avrò 45, quando avrai 60 anni io ne avrò 75. Solo tra 100 anni avremo la stessa età». Il biglietto di andata senza ritorno che Ibsen ha offerto alla sua Nora, Candida lo straccia, libera e responsabile.
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