L’alabarda di Trieste e la lancia di S. Sergio ecco come i Comuni diventavano stemmi
Castelli, aquile, pesci, torrioni, chiese; e ancora lance, croci, spade. I simboli che compaiono sugli stemmi dei comuni sono molteplici, tanto che ci voleva un esperto, l'araldo, che sapesse riconoscere a chi apparteneva il blasone cucito sugli stendardi, sui vessilli e sugli scudi. Parliamo dell'epoca medievale, quando le guerre tra i comuni non erano infrequenti e sapere chi ci si trovava di fronte era fondamentale per evitare che ci si aggredisse fra soldati della stessa parte. Oggi non ci facciamo quasi caso, mentre vediamo i gonfaloni dei comuni sfilare nelle cerimonie pubbliche, che quei simboli sono un piccolo retaggio del Medioevo ancora presente tra noi.
Proprio collezionando soldatini di piombo medievali Francesco Maida ha scoperto che sugli scudi di quei piccoli guerrieri era ritratto un mondo, perché ogni stemma racconta la storia di una comunità. Così questo signore, calabrese di nascita, che ha vissuto molti anni all'estero prima di andare in pensione e mettere radici a Muggia, si è appassionato a ricostruire i motivi che stanno dietro alla nascita di uno stemma. Ha già redatto alcune plaquette sui comuni bergamaschi, pubblicati dall'Eco di Bergamo, e su quelli del Lodigiano e del Comasco e ora ha già pronta una analoga dispensa dedicata ai sei comuni della provincia di Trieste. Ora che il suo lavoro certosino, svolto in lunghe immersioni negli archivi comunali, in quelli dei musei storici e dell'archivio diplomatico di Trieste, è finito, Maida attende che qualcuno si faccia avanti per pubblicarlo, pago di aver compiuto quell'indagine che per un ricercatore è già una ricompensa soddisfacente.
Per esempio ha scoperto le differenze tra i comuni nostrani e quelli che aveva già analizzato: se i comuni lombardi presentano spesso nello stemma l'emblema della famiglia che lo governava, negli stemmi locali vi sono invece ritratti elementi del territorio: il castello di Muggia, il campanile di Sgonico, il torrione di Moccò per Dolina, la rocca di Monrupino. Duino Aurisina, secondo Maida quello di fattura più elegante, unisce il castello di Duino con il viadotto in pietra di Aurisina. La lancia di San Sergio, così chiamata negli statuti comunali del 1350 e diventata nella vulgata un'alabarda, contraddistingue da sempre Trieste. Il segno del passaggio della Storia sulla città ha lasciato invece traccia nello stemma, laddove l'alabarda è stata affiancata di volta in volta da aquile bicipiti, aquile napoleoniche, fasci e corone turrite. —
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