La Trieste multietnica scende in piazza per la pace
Per celebrare la giornata dell’Onu dedicata alla pace, la Trieste multietnica si ritroverà in piazza dell’Unità oggi dalle 18 per la 5.a edizione dell’Intercultura Fest, la “Festa per l’accoglienza” in favore del dialogo, della conoscenza e della condivisione con le diverse etnie e i popoli. L’iniziativa è promossa dal Comitato Danilo Dolci, dalla Consulta Immigrati del Comune e dalla onlus Amici Gioventù musicale di Trieste.
«Triestini e forestieri si ritroveranno per testimoniare il loro impegno a favore di un mondo privo di intolleranze – spiega il comitato organizzatore – con la volontà di esprimere il desiderio di pace per tutto il mondo. Ciascun partecipante porterà un suo contributo, proponendo la propria cultura attraverso diversi modi d'espressione».
Nel corso della serata verrà consegnato il premio “Ulivo d’argento” a don Mario Vatta in memoria dell’attivista pacifista Edvino Ugolini. Seguirà il primo concerto del festival di musiche e canzoni per la pace con l’intervento di diversi gruppi musicali, tra i quali Gino Deliso, il Tiresia’s Folk Bunch, il duetto Jolly del folk, il cantautore Drago Mislej. L’evento vuole essere soprattutto un invito a condurre una riflessione franca sulla crisi umanitaria e sulle emergenze che stanno investendo l’Africa e il Medio Oriente, ai quali l'Europa è chiamata a dare delle risposte immediate.
La manifestazione odierna segue a breve distanza la Giornata della fratellanza e della convivenza e solidarietà tra i popoli che il Comitato “Danilo Dolci” ha organizzato nella stessa piazza Unità venerdì pomeriggio. All’insegna di un rifiuto totale al razzismo, bambini e adulti hanno lavorato assieme per mettere su carta pensieri e opinioni sul significato della pace e della fratellanza.
Nella sala comunale dove è esposta una mostra sull’Olocausto realizzata con opere di Celiberti ha trovato spazio “Savina”, spettacolo teatrale basato sulla storia di una madre triestina deportata in un lager nazista su testo e regia di Giorgio Amodeo e lettura scenica di Tatiana Malalan. Letture e riflessioni contro il razzismo sono state guidate dal giornalista Pierluigi Sabatti.
«Questa giornata è stata celebrata nello stesso giorno in cui, nel 1938, proprio da questa piazza, Benito Mussolini promulgava le leggi razziali. La targa che ricorda l’evento – afferma il portavoce del Comitato, Luciano Ferluga – andrebbe tradotta anche nelle lingue slovena, tedesca e inglese. Da parte nostra ci sono due ulteriori proposte: l’istituzione, il 18 settembre, della “Giornata della vergogna razzista”, e che la rassegna di poesia per la pace proposta venerdì diventi un appuntamento fisso».
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