La Scabiosa Trenta in palio per i film della montagna
Conto alla rovescia per la Scabiosa Trenta e l’Hells Bells Speleo Award, i premi dell’edizione 2018 di Alpi Giulie Cinema, rassegna internazionale dedicata al cinema di montagna organizzata dall’associazione Monte Analogo, in collaborazione con Arci Servizio Civile, in programma a Trieste dal 6 febbraio. Il termine ultimo per la partecipazione ai due premi, inseriti all’interno della ventottesima edizione, è il 15 gennaio e il modulo di iscrizione è scaricabile dal sito www.monteanalogo.net.
Il Premio la Scabiosa Trenta, che richiama il fiore alpino immaginario cercato per una vita dal grande pioniere delle Alpi Giulie, Julius Kugy, è giunto alla ventiquattresima edizione. Riservato alle produzioni cinematografiche dedicate alla montagna (sport, cultura e ambiente) di autori originari delle regioni alpine di Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Carinzia, verrà consegnato il 22 marzo al Bar Libreria Knulp. Nel corso della serata verranno proiettate le produzioni premiate dalla giuria, formata da autorevoli operatori nel campo della comunicazione, della cultura e da esperti della montagna.
L’Hells Bells Speleo Award si tiene invece dal 2012 in collaborazione con la Commissione Grotte Eugenio Boegan Società Alpina delle Giulie, Sezione Cai di Trieste. Ultimo nato della famiglia Alpi Giulie Cinema, il concorso è dedicato a documentari, reportage e fiction di speleologia, girati nel complesso e molto poco conosciuto mondo ipogeo.
Le produzioni premiate verranno proiettate al Teatro Miela il 27 febbraio. Quest'anno, in concomitanza con il premio, nel solco dell’obiettivo dell'associazione che è quello di promuovere l'arte, la cultura e l'ambiente delle cosiddette terre alte, verrà allestita anche una mostra fotografica. Intitolata "Nell'incanto degli Alpi Giulie", l’esposizione di Carlo Tavagnutti sarà inaugurata, sempre al Knulp, il 1° marzo e resterà aperta fino al 22 del mese. Le immagini in mostra si riferiscono “ad una montagna rivissuta con amore antico, una montagna piena di passato e di sogni. Una montagna che si sente con animo adulto, in ritorni carichi di riflessione, in un farsi profondo di sentimenti di mistero e di magia”. "Questa - si legge ancora nelle note di accompagnamento alla rassegna - è la montagna degli alti paesaggi, delle vette dove la sosta è più lunga e meditata e il dialogo ha ascolti lenti”.
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