La ricetta dei Sick Tamburo «L’amore è l’antidoto alla paura»

«Ognuno di noi, durante il corso della vita, deve inevitabilmente fare i conti con la paura, che si presenta sotto mille forme ma che crea sempre uno stato di malessere che ci mette in grande difficoltà. L’amore è l’unico vero antidoto per questo disagio, è l’altra faccia della paura. Lo stesso immaginario dei Sick Tamburo ruota attorno a questo: sotto al passamontagna, che in qualche modo è proprio l’immagine della paura, c’è sicuramente l’amore». «Paura e l’amore» (La Tempesta dischi) è il quinto album per i pordenonesi Sick Tamburo, che questa sera giocano in casa con un concerto alla “Festa in Piassa” di Villanova, nell’area verde del campo sportivo comunale di Via Pirandello 22 e in caso di maltempo all’interno della struttura coperta del centro stesso (la rassegna continua domani con il live del rapper romano Piotta). L’ingresso è gratuito e alle 21 aprono i Dissociative Tv, esplosivo duo punk rock dalla Carnia, tre cd all’attivo e partecipazioni a festival come il Collisioni (assieme ai Maneskin e Salmo): «Il repertorio – dicono i Dissociative – è quasi completamente composto da pezzi nostri registrati in cucina, suoniamo sia in elettrico che in acustico e in qualunque condizione climatica. Oggi festeggiamo esattamente due anni dal nostro primo concerto».
Nati dai due ex Prozac+ Gian Maria Accusani e Elisabetta Imelio, i Sick Tamburo sono in pista da oltre un decennio; nel 2015 Imelio si è ammalata di tumore al seno e ha raccontato la sua storia con l’uscita del brano «La fine della chemio» a cui hanno prestato la voce Jovanotti, Elisa, Manuel Agnelli, Samuel dei Subsonica, Eva Poles, Tre Allegri Ragazzi Morti, Meg, Capovilla de Il Teatro degli Orrori, lo Stato Sociale. Da allora la cantante e bassista non sempre ha potuto essere presente ai live, ma ha sostenuto alla grande le due date di reunion dei Prozac l’estate scorsa e ha annunciato con un video sui social che questa sera sarà sul palco di Villanova. «Quello nuovo – conclude Accusani – è il nostro disco più maturo (ospiti anche gli archi delle triestine Zilansky, ndr). È la storia di come si possano affrontare le paure riducendole notevolmente, con un’arma che abbiamo tutti a disposizione. L’amore». —
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