“La porta rossa”, gran finale a Trieste

Gli ultimi episodi della ficton il 22 marzo sugli schermi dell’Ariston con Lino Guanciale e Valentina Romani

TRIESTE. Un evento quasi unico, per festeggiare un successo oltre le aspettative: a Trieste l'ultima puntata della fiction Rai "La porta rossa" sarà proiettata in contemporanea con la messa in onda televisiva anche al Cinema Ariston. L'appuntamento è per mercoledì 22 marzo alle 21. E a guardare gli ultimi due episodi cruciali, in cui si risolverà l'indagine del poliziotto fantasma Cagliostro, ci saranno insieme al pubblico triestino anche il regista Carmine Elia, Lino Guanciale e Valentina Romani, che interpreta Vanessa, più i produttori Tommaso Dazzi e Maurizio Tini. La prevendita dei biglietti, al prezzo di 4 euro, sarà aperta al Cinema Ariston a partire dalle 18 di oggi e nei giorni successivi in orario di apertura cassa.

 

 

"La porta rossa" è stato un vero e proprio caso televisivo di questo inizio 2017, a partire dalla prima puntata, andata in onda il 22 febbraio, quando la fiction ha vinto la serata all'Auditel con il 13% di share e più di tre milioni di spettatori, superati anche nelle sere del 24 febbraio e del 1 marzo. Segno che l'affezione del pubblico non ha subito cedimenti nonostante si tratti di un esperimento piuttosto particolare, che mescola fantasy, romance e giallo, con caratteristiche diverse rispetto ad altri prodotti Rai di successo, per esempio il fatto di non essere concepita a "episodi chiusi" ma su una trama lunga 12 puntate e piuttosto complessa.

 

 

Finalmente negli ultimi episodi sapremo chi è il vero assassino di Cagliostro, se il commissario riuscirà a salvare la moglie Anna (Gabriella Pession) e Vanessa (Valentina Romani) scoprirà tutti i segreti del suo passato. E poi, visto il risultato più che soddisfacente, sembra già certo che la produzione abbia in cantiere un sequel e che gli autori Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi siano al lavoro su una nuova sceneggiatura.

«Siamo molto contenti di tornare, mi fa piacere per la città, per le persone di Trieste che hanno lavorato con noi e la cittadinanza che ci ha "sopportato" per quasi 5 mesi», dice Carmine Elia, che in questi giorni sta proprio dando gli ultimi ritocchi alle puntate finali.

E le persone del territorio coinvolte nella lavorazione sono state davvero numerosissime: i professionisti locali che hanno fatto parte della troupe sono 26 su 66 maestranze totali, le comparse utilizzate circa 1400. E soprattutto il pubblico ha avuto modo di affezionarsi a tanti fra i 35 personaggi secondari interpretati da attori della regione, come i due poliziotti Zagaria e Albertini interpretati da Alessandro Mizzi e Ivan Zerbinati, Andrea Germani che fa il concierge dell'albergo dove Cagliostro da separato ha vissuto negli ultimi mesi, la proprietaria di un locale interpretata da Sara Alzetta, o Lorenzo Acquaviva nei panni del criminale Ponti.

«Di solito non accade mai che una fiction sia presentata in sala con il pubblico: vuol dire che "La porta rossa" è stata davvero vista con un occhio diverso», aggiunge Elia. Quindi il risultato è stato ampiamente superiore alle attese? «Sì, per RaiDue abbiamo raddoppiato lo share. Sapevamo che avevamo un progetto particolare e per certi versi pericoloso, una serie da "guardare" con attenzione e non solo da "vedere". Ma la risposta del pubblico è stata eccezionale».

"La porta rossa" è la produzione più lunga mai girata nel Friuli Venezia Giulia da quando esiste la Film Commission, con 119 giorni di ripresa. «Al di là dei dati economici, che già attestavano come fosse stato un ottimo investimento con un indotto complessivo di quasi 4 milioni di euro di spesa sulla città a fronte di un investimento Film Fund di 200mila euro, i dati Auditel delle prime quattro serate sono stati assolutamente lusinghieri e ci confermano che è stata una scommessa vinta», commenta il presidente della Fvg Film Commission Federico Poillucci. «Come da tutti riconosciuto, la bellezza di Trieste è davvero un ulteriore personaggio della vicenda, una frase che si dice spesso ma in questo caso è più che mai vero. L'evento della proiezione in sala, così inusuale per una serie televisiva, è stato voluto anche per ringraziare la città e le autorità locali. E per festeggiare con le maestranze del territorio tanti mesi di riprese anche faticose e realizzate soprattutto di notte».

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