La musica barocca come al tempo del Re Sole podcast da Versailles 2.0

Una fruizione della cultura rinnovata necessita anche di parole nuove. Ecco apparire quindi l'expodcast, un'esperienza di visita guidata multimediale (expo) ricca di contenuti digitali (podcast) che il centro di musica barocca di Versailles propone gratuitamente a chi desideri entrare nei segreti della Chapelle royale ai tempi del Re Sole. Musiche, contributi video, letture, immagini ricreano la situazione di una visita al museo in versione 2.0. Il virtuale magari emoziona meno, ma può essere ripetuto all’infinito e declinato sui propri interessi e tempi.
Il progetto, presentato alcuni giorni fa e realizzato in collaborazione con France Musique e il Castello di Versailles, intende far conoscere meglio la più antica istituzione musicale della monarchia francese che, visto il prestigio della committenza, è diventata una fucina di capolavori e grandi maestri. Il Re Sole la considerava espressione importante del proprio status e sembra che solo una volta nella vita sia stato assente alla messa quotidiana delle ore 10. Ogni funzione comprendeva almeno 30 minuti di musica, eseguita nel periodo di maggiore splendore da circa 100 musicisti e cantori, tra i quali figuravano anche alcune voci di castrato (tutte importate, dato che il re aveva proibito questa pratica in Francia, senza necessità di coerenza con le proprie esigenze artistiche).
La linea guida viene definita da sei podcast, percorsi di visita tematici nella doppia versione linguistica francese e inglese che approfondiscono altrettanti capitoli nella storia della cappella reale, dalle abitudini di Luigi XIV all'evento del concorso del 1683 nel quale Michel Richard de Lalande conquista l'ambito titolo di direttore, fino al trionfo francese del Grand motet, genere coltivato ampiamente anche da Lully, che nel 1664 fa esclamare alla marchesa di Sévigné a proposito del proprio Miserere: «Non credo che in cielo ascoltino musica diversa da questa».
Esplorando i percorsi audiovisivi si può ampliare lo sguardo anche sulla vita musicale a corte. Il Re Sole aveva al suo servizio diversi ensemble e la musica lo accompagnava nell’arco dell’intera giornata. Tra le curiosità è possibile trovare anche la storia della cembalista e compositrice Elisabeth Jacquet de la Guerre, sinceramente apprezzata e sostenuta dal sovrano nella realizzazione delle sue ambizioni artistiche.
Nel percorso si gioca a ingrandire e ruotare foto panoramiche in alta definizione, esplorare le sale facendosi accompagnare da una colonna sonora sempre diversa, ad aprire oblò dai quali si può ottenere il punto di vista del sovrano o dei suoi musicisti nei punti precisamente assegnati a ciascuno all'interno della cappella, oppure a mettere sotto la lente d'ingrandimento documenti storici. Ulteriori cassetti si aprono su informazioni di costume o anedottica, ad esempio nella descrizione della scansione precisa dei cerimoniali musicali alla corte francese.
Si può scegliere di farsi accompagnare dalla guida oppure di leggere autonomamente e cliccare ovunque per trovare materiali di archivio, divertirsi con citazioni e aneddoti, oppure trovare tutti gli accessi ai 50 file audio musicali. Infine si può verificare quanto si è imparato con un quiz.
Come in un vero museo, nelle singole stanze si può trascorrere anche molto tempo, specialmente volendo ascoltare gli approfondimenti proposti dalle interviste a specialisti del barocco. Non mancano i consigli di lettura, anche da fonti storiche contemporanee disponibili online. Come ogni grande museo che si rispetti, non può nemmeno mancare lo shop, fornito di libri, cd e anche partiture per chi, oltre a documentarsi e ascoltare, volesse anche cimentarsi nel fastoso repertorio. La chiave d'accesso alle meraviglie del barocco francese è www.expodcast.cmbv.fr —
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