La masnada delle aquile da Kosovo e Albania Un prof racconta chi sono i migranti minorenni

Un reportage narrativo sull'immigrazione minorile albanese-kosovara in Italia, ambientato nella città d'elezione del fenomeno, Trieste: nel suo libro "La masnada delle aquile" (Infinito Edizioni, pp. 112, euro 13), Riccardo Roschetti racconta le disavventure di un adolescente e dei suoi compagni di comunità, nei riti di passaggio legati al processo migratorio e al raggiungimento della maggiore età. Nato a Pordenone nel 1987, insegnante di Lettere e italiano come lingua seconda, Roschetti collabora con l'Università di Udine in un progetto di mappatura dell'immigrazione minorile in Friuli Venezia Giulia. Il suo libro verrà presentato venerdì alle 18 all'Antico Caffè San Marco di Trieste, in dialogo con Roberta Altin.
Professor Roschetti, il narratore del romanzo è Erion, un minore kosovaro. Perché ha deciso di raccontare dal punto di vista di questo personaggio?
«Erion è fittizio in quanto personaggio letterario, ma reale perché ispirato alla figura di un ragazzo di cui ho incrociato la traiettoria di vita. La scelta di farlo parlare in prima persona è stata motivata dalla volontà di dar voce direttamente ai ragazzi, circa la loro esperienza di migrazione e di accoglienza, in contrasto con la tradizionale letteratura "sui" migranti».
Può dirci qualcosa sul fenomeno della migrazione minorile kosovara in Italia?
«Attualmente assistiamo a una flessione dell'immigrazione minorile albanese-kosovara a causa dei controlli più serrati ai confini per l'emergenza sanitaria. In termini generali, l'Albania è il Paese da cui proviene il numero più alto di minori accolti in Italia, circa 1.500-1.600 ragazzi ogni anno. Per quanto riguarda il Kosovo, si parla di circa 300-400 ragazzi, di cui quasi la totalità vive in Friuli Venezia Giulia».
Come è nata l'idea di scrivere questo libro?
«L'opera nasce come raccolta di aneddoti etnografici-narrativi, registrati dalla posizione privilegiata di un educatore e insegnante che vive il quotidiano dei ragazzi in un rapporto confidenziale. I minori kosovari sono notoriamente la spina nel fianco del sistema di accoglienza, perlopiù ragazzi difficili da gestire. Il loro nazionalismo esasperato, nei gesti e nella simbologia, e l'attitudine riottosa nei confronti delle regole hanno attirato subito la mia attenzione. Così ho cominciato a intervistarli, a studiare, a viaggiare nelle loro terre d'origine. La masnada delle aquile è il frutto di un processo conoscitivo e di un'amicizia culturale che dura da quattro anni».
Che cosa può insegnarci la storia raccontata dal suo libro?
«Che l'integrazione mancata è, in alcuni casi, il risultato di fallimenti educativi, dei singoli e del sistema di accoglienza, e dell'impreparazione degli educatori a gestire la complessità culturale. Ma anche che ogni minore è un individuo figlio di conflitti interiori ed esteriori, alla ricerca dell'affermazione personale e poco intenzionato a scendere a compromessi con il contesto ospitante. Essere a favore della causa migratoria significa anche accettare che non esiste solo il buon migrante, retorico quanto il mito del "buon selvaggio", quello che riga dritto e dà soddisfazione, che si integra e paga le tasse, ma anche quello che si smarrisce e a volte finisce male».
Lei è anche un insegnante: che cosa andrebbe fatto a scuola, a livello educativo, per favorire una cultura dell'incontro e dell'inclusione?
«Nelle scuole è necessaria un'educazione all'interculturalità. Il razzismo è un processo culturalmente appreso, non innato e biologicamente determinato. Le classi odierne sono il riflesso di una società che muta rapidamente, più di quanto il sistema scolastico riesca ad aggiornarsi, in una corsa impari. Il compito degli educatori e degli insegnanti non è cancellare l'anomalia dello straniero, ma accoglierla, comprenderla, valorizzarla. Nessun degno cambiamento esistenziale passa attraverso il conformarsi a un presunto modello "italiano" e virtuoso da incarnare. Integrare non è mai annichilirne l'alterità, ma accettarne l'irriducibilità». —
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