La Fortezza di Palmanova è patrimonio dell’umanità
La decisione ieri a Cracovia, la scelta per le opere di difesa veneziane

Alla fine Palmanova ce l’ha fatta. La città stellata è entrata nel novero dei siti patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco. Il verdetto è arrivato ieri mattina durante il summit del Comitato Unesco a Cracovia. Il progetto che ha portato la Fortezza all’ambito riconoscimento ha carattere di transnazionalità. Infatti «Opere di difesa veneziane tra il XVI ed il XVII secolo: Stato da Terra–Stato da Mar occidentale» ha visto la compartecipazione alla cordata delle opere di difesa presenti, con Palmanova, a Bergamo e Peschiera del Garda per l’Italia, a Zara e Sebenico per la Croazia, a Cattaro per il Montenegro. È questo l’ennesimo sito italiano entrato a far parte del Patrimonio mondiale Unesco, assieme a dieci antiche faggete italiane per una superficie complessiva di 2.127 ettari. La candidatura è il risultato di un certosino e complesso lavoro di équipe coordinato a livello centrale dal MiBact. Ma ripercorriamo la lunga strada che ha portato questo progetto transnazionale a far parte dei beni mondiali Unesco.
Bergamo, capofila del progetto, ha iniziato nel 2008 il percorso di costruzione della candidatura all’Unesco World Heritage List. Nel 2011 Palmanova ha ottenuto l’inclusione della città Fortezza nella candidatura per la parte italiana, dopo che la visita della commissione ministeriale aveva sancito la valenza storico architettonica delle fortificazioni, supportata anche da un accurato dossier scientifico. Tra il 2011 e il 2013 è stata definita l’inclusione anche dei siti di Zara, Sebenico e Cattaro, oltre a Peschiera del Garda, già presente fin dall’inizio.
Nel corso del 2013, si sono tenute a Palmanova alcune giornate di studio sulle fortificazioni e, nell’anno successivo, è stato organizzato un convegno internazionale “L’architettura militare di Venezia in terraferma e in Adriatico, tra XVI e XVII secolo”. Un momento di confronto tra esperti internazionali del settore, una raccolta organica e articolata di tutte le ricerche svolte sul patrimonio fortificato della Serenissima, un studio volto a valorizzare le importanti testimonianze storiche, per salvaguardarle e ricercarne nuove destinazioni in un’ottica di riuso. L’iter, complesso e articolato, ha richiesto numerosi passaggi, dossier, valutazioni, sopralluoghi, visite nei paesi partner, incontri al Ministero e nel comune capofila.
Nel febbaio 2014 la candidatura rientra nella Tentative list. L’anno successivo, a Bergamo, il sindaco di Palmanova Francesco Martines, assieme alla presidente della Regione Debora Serracchiani, firmano il protocollo nazionale a sostegno della candidatura Unesco che nel gennaio 2016 è stata definitivamente approvata e sostenuta come unica proposta italiana. A settembre la visita ispettiva. Nel 2017 il parere positivo da parte di Icomos, organismo dell’Unesco che, di fatto, ha spalancato le porte per il successo in terra polacca.
Le Opere di difesa veneziane tra il XV e XVII secolo Stato da Terra-Stato da Mar occidentale, sono costituite da sei componenti fortificate situate in Italia, Croazia e Montenegro, che formano un sistema esteso per oltre mille chilometri tra la Regione Lombardia, in Italia, e la costa orientale adriatica. La serie nel suo complesso rappresenta una significativa rappresentazione tipologica delle fortificazioni costruite dalla Serenissima tra il XVI e il XVII secolo, un periodo molto importante nella lunga storia della Repubblica di Venezia.
Al valore storico–architettonico del sito, contribuisce fortemente il contesto paesaggistico in cui si inseriscono le sei componenti, ciascuna in grado di offrire notevoli suggestioni visive. Per quanto riguarda specificatamente Palmanova, unico esempio di città di fondazione ancora intatta nella propria forma di stella a nove punte, è uno dei più importanti modelli di architettura militare in età moderna. Una struttura fortificata organizzata su tre cerchie difensive e un tessuto urbano disposto su assi radiali.
L’accesso alla città è consentito dalle tre monumentali porte: Aquileia, un tempo chiamata Marittima, Udine e Cividale. Fu fondata dalla Serenissima Repubblica di Venezia con l’intento di contrastare le mire espansionistiche degli Asburgo d’Austria e le scorrerie dei Turchi. Il 7 ottobre 1593 venne posta la prima pietra della Fortezza. Furono costruite due linee difensive con bastioni e rivellini e al loro interno si realizzò l’impianto urbanistico della città. Una terza cinta fortificata fu aggiunta in epoca napoleonica. Con decreto del Presidente della Repubblica nel 1960 Palmanova è stata proclamata Monumento Nazionale.
Negli ultimi anni è in atto una politica di riconversione da città militare a città di interesse storico culturale come elemento portante di nuovo sviluppo turistico e dei servizi. La caratteristica più importante della Fortezza, oltre chiaramente alla sua particolare geometria a pianta stellata, è la cinta bastionata, determinante ai fini della candidatura Unesco. Infatti, al valore del sito, contribuisce fortemente il contesto paesaggistico in cui si inseriscono le componenti dei bastioni realizzati con una funzione tattica nell’ambito del sistema complessivo.
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