La favola di Katia Ricciarelli rivive al Verdi fra lirica e rock
TRIESTE. Le fiabe, si sa, partono da un “c’era una volta” per culminare in finali da sogno. Non a caso per celebrare i 50 anni di carriera di Katia Ricciarelli al Teatro Verdi è stata portata in scena una fiaba bellissima: la sua. Con tanto di sorpresa: un videomessaggio di Pippo Baudo che dopo anni di gelo le ha fatto i complimenti e le ha augurato «altri cinquant’anni così».
E Katia Ricciarelli si è raccontata a cuore aperto e attraverso la musica al pubblico nella serata intitolata “Vivere una fiaba”. E il Verdi, con tanto di red carpet all’ingresso ha fatto da scenario a questa fiaba. Sala allestita con piante e fiori, tra il pubblico il sindaco, Roberto Dipiazza, una splendida Daniela Mazzuccato in abito bianco con il marito Max Renè Cosotti e il tenore Andrea Binetti. Apertura con l’orchestra del Teatro Verdi in gran forma diretta da Fabrizio Maria Carminati, che nella serata è stato coadiuvato da Valter Sivilotti e Leonardo Quadrini.
Presentatore Alfonso Signorini, in abito blu elettrico, che durante la serata, registrata per Mediaset, ha narrato alcuni episodi della vita del soprano ma che ha saputo anche punzecchiarla con stile, per spingerla a raccontare le sue storie d’amore, quella con José Carreras e il matrimonio con Pippo Baudo e quello, televisivo con Gerry Scotti in una fiction.
Ma il pubblico ha vissuto anche la storia di quella bambina, nata da un amore sbocciato su un campo di patate in Germania, cresciuta dalla madre insieme a due sorelle, senza un padre e senza soldi, che ha lavorato per studiare e per poter realizzare il suo sogno. Perchè le fiabe, come sottolinea Signorini, hanno sempre dei lupi cattivi che le complicano. Ingresso in grande stile per Katia, anche lei in blu, sulle note di Memory, dal musical Cats.
Una scelta non casuale, visto che la serata non è stata totalmente dedicata alla lirica. Duetta con il suo adorato Mario Biondi in “Close to you”, di cui ammette di essere una fan. «Per me è stato un sogno realizzato», afferma la Ricciarelli, mentre Biondi rivela un passato da comparsa al Teatro Lirico di Catania. Complicato il collegamento telefonico con Maurizio Costanzo che la saluta con tanto affetto.
E poi i ricordi degli anni in cui lavorava con Pavarotti o del suo incontro con Von Karajan, sulle note di quel “Vissi d’arte” che ha emozionato il maestro. Ma Katia Ricciarelli è molto altro, narra del film con Pupi Avati, e stupisce in coppia con Amedeo Minghi come a Sanremo con “Il profumo del tempo”. Accoglie Morgan che canta “Altrove” in una serata in crescendo con Francesco Zingariello e il tenore Zi-Zhao Guo che ha entusiasmato il pubblico con il “Nessun dorma”da Turandot.
Bellissimo l’arrivo dei Queen Mania con cui intona “Barcelona”, il duetto che Freddie Mercury aveva cantato con Monserrat Caballé. Una Ricciarelli rock, quindi, che ammette di divertirsi a cantare le canzoni dei Queen ma che lascia a Morgan “Bohemian Rhapsody”. Morgan, che a sua volta dichiara che la lirica è emozione e per questo chi, come lui ama, la musica non può che restare ammaliato da un mondo che unisce musica e parole.
Non sono mancati gli omaggi tributati alla Ricciarelli dal sindaco e dagli Amici della Lirica di Trieste. E la Ricciarelli che ha sempre saputo rinnovarsi, a riprova di questa sua straordinaria capacità ha presentato la sua Habanera in versione dance con Shield e Robytek, un progetto nuovo che ha fatto ballare Ibiza la scorsa estate.
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