La Fattoria delle Fiabe: così gli alunni della 5B raccontano il loro peggior litigio

TRIESTE Continua il coinvolgimento dei bambini della 5B della scuola Mauro di Trieste nella "La fattoria delle fiabe", il progetto narrativo ideato dalla triestina Anna Manzari per aiutare i bambini a scacciare via la paura del coronavirus e realizzato in collaborazione con Marina Hu, Valeria Carlomagno, Pamela di Gennaro e Maryam Akhmad.
Fra i primi ad aderire ci sono stati proprio gli alunni di 5B della scuola Mauro che, guidati dalle insegnanti Elisabetta Bossi e Federica Nacini, partecipano con racconti, poesie, disegni, e quanto di più bello la loro creatività è capace di realizzare.
Ora ai bambini è stato chiesto di raccontare un litigio, dopo l'episodio del prof. Pandemius che litiga con Guariscilla.
Ecco i loro testi:
Litigio tra amici
Un anno fa, più o meno, ho litigato con un mio amico e il perché non me lo ricordo neanche. Siamo arrivati a metterci anche le mani addosso! Poi è intervenuta la maestra, ci ha separati e ci ha messi in castigo. Alla fine delle lezioni io gli ho chiesto scusa e abbiamo fatto pace.
Ajan
Litigio con Nicola
È successo in Serbia, era d’estate. Stavo facendo i compiti quando all'improvviso è arrivato il mio amico Nicola. Mi ha chiesto di giocare a calcio e io ho accettato volentieri; quindi siamo andati a casa sua a giocare. Mentre stavamo giocando e ci stavamo divertendo un sacco lui ha iniziato a tirarmi la maglietta per rubarmi la palla. Così, io, gli ho fatto lo sgambetto; lui è corso da sua madre piangendo, poi è tornato e mi ha risposto con una sberla… e ci siamo picchiati. A casa, ci ho pensato su, mi sono sentito un po’ in colpa perché, in fondo, gli ho fatto lo sgambetto io per primo! Così sono andato da lui e abbiamo fatto pace!
Aleksandar
Il litigio
Il mio litigio è avvenuto con mia sorella. Tutto era iniziato quando mia sorella aveva deciso di fare una videochiamata con una sua amica e tirandomi per un braccio voleva che anch’io andassi lì con lei. Io non ci volevo andare e così mi liberai dalla sua micidiale presa, ma poi mi spinse sul divano e mi sedetti sui suoi occhiali preferiti, senza accorgermi. Lei si arrabbiò molto con me, anche se era lei stessa che mi aveva buttata sul divano e così le ho rotto gli occhiali. Dalle sue narici spuntavano fiamme come se fosse un drago e la sua faccia sembrava un vulcano che stava per eruttare. Io sono andata subito a nascondermi dietro il divano, poi è intervenuta la mamma che come sempre ha difeso anna. Così mi rifugiai nel mio covo segreto il bagno. Dopo qualche minuto, per far sbollire la rabbia tornai fuori dal mio covo e andai a scusarmi con anna (anche se non mi sembrava giusto!!!) E lei tutta felice mi perdonò. Tuttavia si vedeva che non era felice di farlo! Da quel fatidico giorno guardo sempre quando mi sedevo sul divano per non pestare qualcosa.
Alice
Un litigio
In questo periodo di Coronavirus, io e mia mamma discutiamo molto perché secondo lei io non tratto bene la mia sorellina; infatti, lei prende il mio materiale di scuola per giocarci ed io mi arrabbio, sgridandola. Per questo mia mamma ed io ci mettiamo a discutere, perchè lei mi dice di non sgridare più mia sorella. Quando io e la mamma discutiamo succede di tutto e di più, lei mi rimprovera ed io, non contento, le rispondo. Così, mi mette in punizione, ad esempio non mi fa più guardare la tv o giocare con il mio tablet per tutto il giorno. Dopo tutto questo ci chiudiamo ognuno nella propria camera e ci chiudiamo dentro noi stessi. Io mi metto a giocare a palla oppure prendo il computer e ascolto un audiolibro. Lei invece si mette a guardare la tv, a usare il telefono e soprattutto a occuparsi di mio fratello. Alla fine io vado da lei, oppure lei viene da me, e ci chiediamo scusa a vicenda e dopo ci abbracciamo.
Andrea
Un brutto litigio
Io litigo spesso con mio fratello Biagio, ma c’è stato un giorno particolare che mi ricordo. La sera di una giornata in cui non avevamo ancora litigato, stavamo giocando con i Lego; avevo costruito una scuola materna per i personaggi del Lego, ma ad un tratto, Biagio ha rotto volutamente quello che avevo costruito in mezz’ora. Allora io l’ho sgridato e per risposta lui mi ha preso per il collo e mi son sentita soffocare. Sono riuscita a chiamare mia mamma che è venuta in mio soccorso e l’ha sgridato e lui ha smesso immediatamente di strozzarmi. Io ci sono rimasta molto, ma molto, male, ero anche arrabbiata e per il resto della sera non gli ho più parlato. Mi sono addormentata desiderando che non fosse più mio fratello. Abbiamo fatto pace lasciando che la notte cancellasse l’accaduto.
Carolina
Litigio fra migliore amiche
Un giorno, all’età di otto anni, ho litigato con la mia migliore amica, di nome Sofia. Io mi sentivo arrabbiata e triste, ma lei iniziò a criticarmi, con altri miei amici e a raccontare loro cose brutte su di me. Il giorno dopo abbiamo avuto tutte e due la stessa idea: giocare con una maestra del ricreatorio, la maestra si chiamava Francesca, abbiamo iniziato a giocare e abbiamo fatto pace.
Clelia
Litigio
Quando ancora si poteva andare in ricreatorio, un giorno che ero lì, un mio tra amico mi ha rubato la merenda. Altre volte mi spariva, tuttavia, non ero mai riuscito a prendere il ladro con le mani nel mio zaino; ma quel giorno sì! Io incominciai a gridare e pure lui, tanto che quando sono arrivate le maestre non capivano cosa stesse succedendo. Alla fine lo obbligarono a chiedere scusa e io dovetti fare finta di accettare le scuse, perché sapevo, che lui non avrebbe smesso. Ero molto triste per questo e l’unica soluzione che ho trovato, ė stata quella di continuare a giocare con lui, ma solo dopo aver messo un lucchetto sullo zaino.
Daniele
Litigio tra me e mio fratello
L’anno scorso io e mio fratello abbiamo litigato perché mia mamma mi aveva comprato un regalo, ma non lo ha comprato a mio fratello. Così, per un mese, non ci siamo parlati. Io mi sentivo affatto bene, perché mi sembrava un’ingiustizia, quindi ho chiesto a mia mamma di comprarne uno anche per a lui; e come dicono tutte le mamme anche la mia mi disse: “Non ho più soldi”! Quando sono andato a scusarmi lui mi ha tirato uno schiaffo e ci siamo picchiati. La mamma ci ha sgridato e minacciato di non portarci in Tunisia d’estate. Infine abbiamo fatto pace perché ci piace molto, a tutti e due, partire per le vacanze.
Fedi
Litigi con mio fratello
Io con mio fratello non ho litigato una volta sola, infatti litighiamo molto spesso per vari motivi, come scegliere cosa mangiare a cena o a pranzo, scegliere il film da vedere o scegliere il gioco da giocare. Insomma, io litigo con mio fratello praticamente da quando sono nato. A volte non parliamo per ore, a volte mi caccia dalla stanza e, a volte, fa cose peggiori come quella di tirarmi addosso gli oggetti. Quando eravamo piccoli, mio fratello, mi ha spinto contro un vaso di fiori e ho sbattuto la testa molto forte, così forte che siamo dovuti andare in ospedale. Qualche giorno dopo mi sono vendicato. Eravamo in spiaggia e mentre mio fratello era girato di spalle gli ho buttato un secchio pieno di sabbia sulla testa! Non era molto felice. Infatti si è messo a piangere e io mi sono sentito in colpa: e quel giorno abbiamo fatto pace. Con mio fratello io litigo spesso, ma dopo facciamo pace e quando facciamo pace sono più felice di quando litighiamo.
Gustavo
Un litigio fresco fresco di giornata
Oggi ho litigato con mia mamma sul fatto di non essere mai contenti di quello che si ha. Abbiamo litigato sulla questione figurine. Mamma sosteneva che mi dovevo fermare un attimo invece di ordinare una bustina anche oggi (io non volevo comprarla oggi, solo la prossima settimana). Martedì, ho aperto un centro massaggi in camera mia e, papà è stato il primo a dirmi: “Alza i prezzi, alza i prezzi, un pacchetto ogni volta che qualcuno viene.” Io non ho ancora ricavato un cent bucato perché mamma studia e papà lavora, tutti e due non hanno un euro in tasca e sai che affari. Oggi papà è stato il primo a dirmi: “No, non puoi comprare perché hai ricevuto ieri il pacchetto!” Allora ha chiamato mia mamma che mi ha fatto un bel discorsetto su chi vuole avere tutto, che devo riprendere il ritmo della vita reale ecc. Penso che se non ci fosse stato il Covid-19 io a questo punto avrei più figurine perché avrei scommesso sulle finali di nuoto, una bustina o due sul miglioramento dei tempi e, visto che ero piuttosto allenato, avrei vinto la scommessa sicuramente. Non so quando faremo pace. Forse quando verranno da me (al mio centro massaggi).
Leonardo
Litigio di Mattia
Quando litigo con il mio amico Gustavo mi sento triste; una volta è successo che giocando a calcio abbiamo litigato perché lui mi aveva spinto in una pozzanghera di fango. Io mi ero arrabbiato perché pensavo che lui l’avesse fatto apposta. Le conseguenze sono state brutte, non ci parlavamo e ci ignoravamo. Trascorsi cinque minuti, parlando, ci siamo chiariti: lui mi aveva spiegato che era stato un incidente e non l’aveva fatto apposta. Alla fine però tutti e due abbiamo deciso di fare pace, perché abbiamo capito che la nostra amicizia e più importante di un litigio.
Mattia
Litigio di Nagely
Tutto è iniziato un giorno in classe quando sono andata a salutare la mia migliore amica e l’ho vista preoccupata; il giorno prima era svenuta, ma io non lo sapevo, perché avevo l'influenza, e non ci eravamo viste. Tutta seria mi ha detto che non voleva più essere la mia migliore amica! Non sapevo il perché e ci sono rimasta malissimo; l’ho raccontato a mia mamma e lei mi ha consigliato di fare pace e di non pensarci più. Dopo qualche settimana, era iniziata già la quarantena, ci siamo parlate e abbiamo fatto pace.
Nagely
Litigio tra amici
Due anni fa ho litigato con un mio amico; ci siamo sentiti tristi, abbiamo litigato per delle carte Pokemon, abbiamo fatto pace e il giorno seguente io gli ho chiesto scusa. Lui mi ha perdonato e alla fine abbiamo giocato assieme con le carte.
Raybel
Il mio più grande litigio
Il mio più grande litigio è accaduto quest’estate, al centro estivo. Quest’anno, quando sono arrivato al centro estivo, mi sono accorto che la maggior parte dei bambini erano più piccoli di me. All’inizio era bello, perché mi faceva sentire maturo, però poi mi sono accorto che erano insopportabili quando c’era un qualunque tipo di competizione. A quel punto il centro estivo era diventato un campo di battaglia fra quelli più piccoli che ci indispettivano, e a volte ci mordevano e noi, che riuscivamo a respingerli con il potere dell’ironia. Anzi, eravamo proprio delle squadre. Purtroppo la nostra “squadra” era in svantaggio, perché eravamo in pochi (io, Mauro, Giulia, Daniel, Carlo, Arianna e Michelangelo), invece quelli più piccoli ci sembravano centinaia. Questo grande litigio portò a delle conseguenze per tutta l’estate: le punizioni. Per la maggior parte le prendevamo noi, un po’ perché ce lo meritavamo, un po’ perché quando un adulto controllava, loro facevano finta di niente e ci davano la colpa. MA a volte gli adulti li coglievano in flagrante, come allora, quando una di loro, di nome Emma, mi morse, allora li misero in punizione e parlarono con i loro genitori. La peggior punizione purtroppo la causavano SEMPRE loro e la cosa si ripercuoteva su tutti gli altri. Di solito il pomeriggio nel centro estivo si passa nella piscina, ma solo se a pranzo si parla piano e non si urla. Ecco, loro facevano TUTTO IL CONTRARIO, perciò molte volte non si andava in piscina. E la causa di tutti questi litigi fra “grandi e piccoli” non era colpa di nessuno dei due gruppi: era colpa delle competizioni del centro estivo!!! I maestri del centro estivo, ogni settimana, inserivano qualche nuova competizione, tipo: caccia al tesoro, battaglie con le pistole ad acqua e gavettoni e durante la settimana si svolgeva il “gioco dei tavoli”. Il “gioco dei tavoli” funzionava così: Il lunedì si facevano delle squadre decise in base a dove ti sedevi a pranzo, e ti saresti dovuto sedere lì per tutta la settimana. Alla fine di ogni pranzo i maestri segnavano i punti in base a come ci eravamo comportati a pranzo e a fine settimana il tavolo con più punti vinceva e questo faceva arrabbiare gli altri tavoli. Credo che la maggior parte dei litigi fra grandi e piccoli erano dovuti a questo genere di competizioni. La squadra dei piccoli aveva delle specie di capi: ELIA: faceva impressione alle femmine perché si metteva gli insetti dentro i vestiti e a volte se li metteva in bocca. EMMA: cercava di buttare la gente a terra e morderla. RICCARDO: era un patito del calcio che spintonava e a pranzo faceva di tutto per non farci andare in piscina. Durante tutti i litigi fra grandi e piccoli, io mi sentivo male un po’ perché non ce la facevo più a sopportare i loro dispetti e un po’ perché non mi piacevano queste “lotte” e volevo stare in pace. Purtroppo questo conflitto non si è ancora risolto ma so che a volte ci vuole del tempo prima che le cose si risolvano. Spero che quest’estate sarò al centro estivo per risolverlo. Penso che risolverò i nostri litigi andando con tutta la “squadra” dei grandi dai piccoli a cercare di spiegare loro che darci fastidio non ha senso e che potremmo parlare fra di noi e stare in pace.
Valerio
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