La diva Patty Pravo Vita scandalosa per immagini dello star-system

“Minaccia bionda” a cura di Pino Strabioli e Simone Folco raccoglie le migliori foto della cantante. Dal Piper in poi



Dice che l'età l'abbiamo inventata noi quando le rivolgono domande a proposito del rapporto con gli anni che passano. Ma avendo inciso, non ancora maggiorenne, la prima hit nel 1966 Patty Pravo è sulla ribalta dello spettacolo da più di mezzo secolo. E se i milioni di dischi venduti ne fanno una delle cantanti italiane più gettonate al mondo, non meno influenti sono stati il suo stile e le mode che nel tempo ha lanciato, incantando, stupendo o scandalizzando, a seconda dei casi, il pubblico e la stampa che l'hanno costantemente seguita. Costretta a casa come tutti durante il lungo lockdown, ma ispirata forse dal meraviglioso panorama sul centro storico di Roma che si gode dal suo attico, Patty Pravo nei mesi scorsi si è messa a sfogliare le fotografie in cui è ritratta, operazione non facile dal momento che lei non conserva né riordina il materiale che la riguarda, da vera diva. Le foto che si è ritrovata per le mani raccontano la sua carriera e insieme testimoniano momenti cruciali del costume e del mondo dello star-system, dagli spumeggianti anni Sessanta alle trasgressioni dei Settanta per arrivare fino ai giorni nostri.

Ne è nato un bel libro patinato curato da Pino Strabioli e Simone Folco, assistente della cantante, “Minaccia bionda” (Rizzoli, pagg. 194, euro 25), un concentrato della personalità dell'artista e del suo concetto di bellezza, di moda e di stile. Diviso a capitoli, il volume racconta per immagini la storia del personaggio Patty Pravo: si comincia col suo arrivo, giovanissima, al Piper e in televisione; Luchino Visconti si professa suo fan e il pubblico si interroga su quella ragazza anticonvenzionale dal carattere forte che dà uno scossone a un'Italia ancora molto tradizionalista e bacchettona. Minigonna e stivali, boa e pellicce, abiti sofisticati firmati dai grandi stilisti: gli scatti e le istantanee che mostrano Patty sono i pezzi di un puzzle che ricompongono il percorso di una cantante che ha cavalcato tanto il beat che la canzone d’autore, ha toccato il pop, il rock, le suggestioni orientali e il melodico.

I ritratti sono firmati da nomi celebri: c'è Angelo Frontoni, il fotografo delle dive, ricercatissimo a Hollywood, c'è Fiorenzo Niccoli, il fotografo dell'alta moda, dello spettacolo e dei viaggi, c'è lo svizzero Michel Comte, firma di Vogue America, e c'è Claudio Porcarelli, con cui Patty ha instaurato un rapporto privilegiato e che è l'autore di molte copertine dei suoi ultimi album. Non mancano alcuni celebri nudi degli ’70 e ’80 che fecero scandalo ma lei ci scherza e nei testi di accompagnamento scrive che essere nuda per lei è una condizione naturale. Il periodo americano è ricordato dagli scatti a San Francisco e Los Angeles, due città in cui la cantante si era rifugiata in occasione di una lunga pausa, e suggestive sono le foto a Pechino in piazza Tienanmen nel 1994 con la folla incuriosita tutta attorno a lei, prima cantante occidentale e bionda a realizzare un disco in Cina. Spazio anche alla documentazione della storica discesa dalla scalinata del festival di Sanremo nell'84 con addosso l'abito capolavoro nato da un'idea di Maurice Béjart e confezionato da Gianni Versace, abito che oggi è nella collezione di Palazzo Pitti al Museo della Moda e del Costume.

E le istantanee che a inizio libro vedono una Nicoletta Strambelli bambina allieva al conservatorio di Venezia trovano coronamento alla fine con una recente immagine di Patty, di schiena, impegnata al pianoforte. “Essere fotografata è diventata un'abitudine. Sono la regista di me stessa”, chiosa la cantante con la proverbiale noncuranza da extraterrestre. Ormai Patty Pravo fa parte dell'immaginario collettivo. Dicono che Madonna e Lady Gaga si siano messe lì a studiarla: “Io non ci credo, però diciamo che magari è vero”. —



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