La colazione in casa dei Bloom lui rognone, lei pane e burro

Oggi Martina Tommasi racconta il capolavoro di Joyce e il suo rapporto con il cibo. Gli altri appuntamenti  al Magazzino 26
Corrado Premuda



Esistono cibi da maschi e cibi da femmine? La questione oggi potrebbe risvegliare un vespaio e risultare al pari di una provocazione ma se la suggestione arriva da uno degli autori più originali e innovativi della letteratura del Novecento non si può che accettarla e di seguito analizzarla e approfondirla. Martina Tommasi ha iniziato l’anno scorso un suo percorso di indagine sul rapporto tra il capolavoro di Joyce e il cibo e il suo ciclo di libri dal titolo “Divagazioni gastronomiche sull'Ulisse di Joyce”, partito con lo studio del capitolo “Le mandrie del Sole”, prosegue adesso con il capitolo “Calypso” (Luoghi Editrice, pp. 60, euro 12) che viene presentato oggi alle 16.30 alla Sala Luttazzi del Magazzino 26 all’interno del Bloomsday. In questo caso lo spunto è inserito nelle colazioni dei coniugi Bloom che Joyce descrive minuziosamente: seguendo poi i pensieri mattutini di Leopold l’autrice s’interroga sui rapporti di genere attraverso le valenze simboliche del cibo presente nel quarto capitolo dell’”Ulisse”. La scena si apre alle otto del mattino nella cucina dei Bloom: Leopold, un ordinario cittadino di origine ebraica, comincia la sua giornata pregustando la colazione che ha progettato. Nel frattempo prepara quella per le femmine di casa: la moglie Molly e la gatta. Immerso nei suoi pensieri fatti di effluvi ed umori si dirige in macelleria dove acquista il rognone e fantastica sulla giovane cameriera dei vicini in coda per fare la spesa. Seguendo la traccia dell’”Odissea” di Omero, Joyce immagina che Leopold parta lasciando Molly-Calypso per affrontare la sua personale odissea quotidiana fra i mille impegni di una nuova giornata di lavoro, e tornerà al punto di partenza a notte tarda trovando Molly-Penelope nuovamente a letto. Lo spunto, nel caso di Martina Tommasi, è il rapporto del romanzo col cibo. In un capitolo come “Calypso” in cui si parla, fra l’altro, di ruoli di genere, il cibo entra a gamba tesa sin dalle prime battute svolgendo una parte importante. I rognoni che Bloom pregusta per colazione sono volontà di riaffermazione maschile contro una consapevole sottomissione ad una donna di carattere che si nutre di pane croccante e burro, cibi domestici e confortanti. A proposito di Molly scrive Tommasi: “Il tè lo prende con la panna, evidente richiamo alla maternità, in stridente contrasto con il tono perentorio usato nei confronti del marito mentre lo sollecita a servire la colazione, ribaltando così il cliché dell’epoca che voleva la moglie a disposizione di un maschio servito e riverito.”

E oggi il Bloomsday si apre con un omaggio a Alfredo Lacosegliaz con la proiezione (Sala Luttazzi, alle 10) del docufilm “Cabaret Patafisico con documentario illustrato attorno alle mirabolanti gesta di Giacomo Zois”. Alle 11.30, sempre in Sala Luttazzi, la presentazione dell’ultimo libro di John McCourt, “Ulisse di James Joyce. Guida alla lettura” (ed. Carrocci 2021). Sempre in Sala Luttazzi alle 18 lo spettacolo teatrale “Matinéè. Vite parallele di Stephen Dedalus e Mr Bloom” firmato da “Amici di San Giovanni” e “Art&Zan”, e alle 19.30 il reading “Otto alle otto di ogni mattina”, Rap-presentazione del gruppo “Stolen Wordz” . —

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