La Cineteca del Friuli riporta sullo schermo “Pola addio!” ed “Esuli d’Istria”
UDINE. Il fondo filmico della Regione Friuli Venezia Giulia, trasferito nel 2012 dagli spazi della ex Cineteca Regionale a Trieste all’Archivio Cinema della Cineteca del Friuli a Gemona, contiene diversi materiali sull’esodo degli italiani dall’Istria e dalla Dalmazia in seguito agli accordi di Parigi del 10 febbraio 1947. In occasione del Giorno del Ricordo sono stati digitalizzati nel laboratorio della Cineteca due documenti di particolare interesse, Pola addio! e Esuli d’Istria, cui si aggiunge uno spot del’47 per la campagna di sottoscrizione per i fondi ai profughi istriani e dalmati: in tutto mezz’ora di materiali che saranno proiettati al Cinema Sociale di Gemona domani alle 14.15 e alle 20. Ingresso libero.
”Pola addio!” è il titolo dato al n. 46 del cinegiornale della Settimana Incom, considerato il più famoso documento cinematografico del dramma degli esuli istriani. Il commento di Giacomo Debenedetti sottolinea la tragicità delle immagini, con ogni probabilità girate dal triestino Gianni Alberto Vitrotti. Sono immagini che mostrano gli italiani di Pola mentre lasciano le loro case per imbarcarsi, a scaglioni, sulla motonave “Toscana” che li porterà in Italia.
Alcuni anni dopo, nel 1954, l’Opera per l’Assistenza ai profughi giuliani e dalmati in collaborazione con il Centro di Cinematografia Sociale realizzò Esuli d’Istria con lo scopo di illustrare l’attività dell’Opera, fondata dall’ingegnere Oscar Sinigaglia. La sua morte, nel 1953, non fermò l’azione a favore dei profughi, che fu portata avanti dalla moglie Marcella Mayer, figlia di Teodoro Mayer, fondatore del quotidiano Il Piccolo di Trieste. Il documentario ha la regia di Giulio Mauri e i testi di Valeria Bombaci.
Intanto grazie a un emendamento La Cineteca del Friuli è stata inserita nella legge di bilancio tra le cinque cineteche sostenute dal fondo per il cinema e l’audiovisivo con risorse del Mibac. «L’inserimento della Cineteca del Friuli di Gemona tra le cineteche sostenute dal Fondo per il cinema e l’audiovisivo – afferma l’Assessore Regionale alla Cultura del Fvg Tiziana Gibelli – è la riparazione ad una sonorissima ingiustizia, perpetrata con la legge sul cinema 220/2016 che ha escluso due cineteche (anche quella di Milano, ndr)che hanno tutti i titoli per essere annoverate tra le più importanti d’Italia, visto che svolgono la medesima attività di conservazione e valorizzazione del patrimonio filmico nazionale».”
Riproduzione riservata © Il Piccolo