La chitarra di Gabriele Grieco conquista La Corrida di Conti

trieste. “Dilettanti allo sbaraglio”, ma non sempre: talento e professionalità non mancano al chitarrista triestino Gabriele Grieco, 23 anni, vincitore venerdì della terza puntata de “La Corrida” condotta da Carlo Conti in prima serata su Rai 1 (la storica trasmissione ideata da Corrado è tornata in onda nel 2018). Con la tecnica del fingerpicking Grieco ha conquistato il pubblico con l’esecuzione di un estratto da “Ocean” di John Butler, alla fine (fuori concorso) Conti gli ha chiesto di far sentire anche la sua “gran bella voce” con un accenno di “Come Together” dei Beatles.
Gabriele, cosa ha provato nel momento della standing ovation dei presenti?
«La soddisfazione che ti dà l’applauso che arriva quando hai finito di suonare è incredibile, perché ti fa capire di essere riuscito a trasmettere quello che volevi. Ho affrontato l’esibizione con tranquillità, il boato del pubblico è stato una botta di adrenalina».
Perché ha scelto “La Corrida”?
«È un programma che ti dà la possibilità di fare di tutto in poco più di due minuti. Voglio fare un passo per volta e questo mi sembrava un buon inizio».
Come è entrato?
«A gennaio ho fatto le prime selezioni a Mestre, provini e interviste ed ero piaciuto. Avevo preparato anche un arrangiamento della versione di Tommy Emmanuel di “Over the Rainbow”».
Il clima con gli altri concorrenti?
«Molto divertente, c’era un’allegria infinita».
La vedremo ancora nelle prossime puntate?
«Una volta c’era lo spareggio tra i finalisti, ma hanno cambiato l’impostazione del programma quindi penso l’esperienza si concluda con la vittoria di venerdì».
Ha raccontato a Conti che anche sua nonna aveva partecipato.
«Due volte, tra l’87 e il ’90. Cantò e andò così così».
La sua formazione musicale?
«Ho iniziato a suonare a 16 anni, poi ho studiato chitarra elettrica alla Scuola di Musica 55 con Arturo Falcone: lui mi ha acceso davvero l’entusiasmo per lo strumento. Da lì ho cominciato con la chitarra classica e mi sono iscritto al Liceo Musicale, al quarto anno ho scoperto la chitarra acustica, John Butler e altri artisti a cui mi sono poi ispirato (Stevie Ray Voughan, Estas Tonne, Jack Broadbent, Jeff Lang). Sono arrivati poi i concerti in strada, e anche in qualche locale, a volte con la cantante Sanja Viviani ma prevalentemente da solo».
Progetti?
«Collaboro con il batterista triestino Lorenzo Liberale, abbiamo appena trovato un bassista e stiamo mettendo su un trio sullo stile del John Butler trio, in alcuni pezzi c’è la chitarra hawaiana, dieci corde, molto bluegrass».
ELISA RUSSO
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