La cattura del superboss Iovine diventa fiction

ROMA. Gli agenti in divisa già schierati sulle scale dell'edificio, quando in lontananza si sentono le sirene delle auto in arrivo. Tutti in fila fanno partire l'applauso, quando appare lui, Claudio Gioè, con la sua squadra di uomini fidatissimi che hanno catturato il superlatitante Antonio Iovine, detto O Ninno, per la sua faccia da bambino. Aveva trovato rifugio nell'abitazione di un muratore incensurato e al momento della cattura avrebbe tentato timidamente la fuga.
“Sotto copertura - La cattura di Iovine”, per la regia di Giulio Manfredonia (“Qualunquemente”), con Claudio Gioè, Guido Caprino, Filippo Scicchitano, Raffaella Rea, Simone Montedoro, è il tv movie in due puntate che aprirà la stagione di RaiUno. Il soggetto è di Salvatore Basile, Mara Nuccetelli, Umberto Gnoli, la sceneggiatura di Salvatore Basile, Francesco Arlanch. Una produzione Lux Vide costruita a ridosso dell'attualità.
La fiction racconta la storia di un gruppo di poliziotti che per un modesto stipendio rischiano la vita, non conoscono né sabati né domeniche e qualche volta sono costretti a pagare di tasca propria per la benzina dell'auto di servizio. Una miscela di thriller, melodramma criminale, action e affresco sociale della vita di Casal di Principe. È ispirata alla storia dell'ex capo della Squadra Mobile di Napoli Vittorio Pisani (il protagonista della fiction ha un altro nome), autore della cattura del superlatitante Antonio Iovine.
È anche la storia di un boss moderno, un «divo» della latitanza, bello e strafottente, e della giovane ragazza che lo assiste facendogli da autista e che diventa inconsapevolmente il mezzo con cui la polizia riuscirà a catturare Iovine. Lei si innamora, infatti, del ragazzo timido che il boss le chiede di frequentare per non suscitare sospetti (Filippo Scicchitano). Ma c'è anche un'altra donna, una poliziotta che per tre o quattro mesi ha smesso di essere una cittadina napoletana per trasferirsi a Casal di Principe, fingendo di essere una casalinga per non dare nell'occhio e per svolgere agevolmente il compito assegnatole.
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