“La bella morte” di Orazi e Curiazi

“La patria e la bella morte” a partire da “Il giuramento degli Orazi” di David è il tema del nuovo appuntamento - questa mattina alle 11 - con il ciclo di lezioni a ingresso libero dal titolo la “Storia nell’arte”: ospite del teatro Verdi sarà Andrea Giardina, docente di Storia romana alla Normale di Pisa, introdotto dal giornalista Pietro Spirito. Come pochi altri, questo dipinto ha avuto una vita propria e mutevole nella quale le vicende politiche hanno avuto più importanza dei cambiamenti del gusto.
Commissionato dal re di Francia Luigi XVI ed eseguito nel 1784, già pochi anni dopo era un emblema della Rivoluzione francese. La celebre leggenda del duello tra gli Orazi e i Curiazi, narrata da Tito Livio, divenne un concentrato degli ideali repubblicani mentre il sacrificio di quei lontani eroi indicava la superiorità della fratellanza civica rispetto ai legami di sangue. Ma questo fu solo l’inizio di una lunga storia.
Tutti dunque conosciamo la storia rappresentata nel quadro per averla appresa alle elementari. Sotto il regno del re Tullo Ostilio, Roma entra in guerra con la vicina Alba Longa. Una guerra inevitabile, per motivi di orgoglio, ma poco “sentita”. Si arriva così a un’intesa che avrebbe affidato la soluzione del conflitto a uno straordinario duello. Negli eserciti opposti militano tre gemelli da una parte e tre gemelli dall’altra. Si decide di affidare tutto a un combattimento tra questi sei guerrieri. Chi vince, avrebbe dominato sull’altro. Compare subito quindi il tema della patria e della bella morte. La vita del singolo, la vita dell’eroe, non conta nulla rispetto all’amore per i concittadini e per la patria comune. E allora si accende la mischia: due romani cadono morti. L’unico romano sopravvissuto è circondato. Ma l’Orazio superstite è illeso, e si sente forte. Capisce se affronterà contemporaneamente i tre Curiazi morirà di certo, mentre se li affronterà uno alla volta li potrà battere. Alla fine Orazio vince, e Roma celebra uno dei suoi primi trionfi.
Ricordiamo che le lezioni sono promosse dal Comune di Trieste, ideate dagli editori Laterza e sponsorizzate da AcegaApsAmga Società del Gruppo Hera, con il contributo della Fondazione CRTrieste e la collaborazione del quotidiano “Il Piccolo”. Il programma completo è consultabile su www.laterza.it; www.lezionidistoria.it; www.triestecultura.it; www.ilpiccolo.it. E per chi non potesse fisicamente esserci, nessun pensiero: sul nostro sito c’è la diretta streaming della conferenza.
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