La Beat Generation fa tappa a San Giusto
TRIESTE Il respiro di racconti e dei profili d’autore, il gusto della convivialità. È la formula che anima “Aperitivi con l’arte”, ciclo di incontri allestito a San Giusto, tra i teatri del Lapidario tergestino e del Bastione del castello, progetto a cura di Massimo Tommasini organizzato in collaborazione con il Comune di Trieste e il Knulp.
Focus sulla musica, sulla fotografia, ma anche sul cinema e la letteratura di varie epoche. Il canovaccio prevede questi scali, affidati alle esposizioni da parte di docenti, tecnici e artisti, abbinati poi al momento finale dell’aperitivo all’interno del castello. Un viaggio tra epoche e stili che prosegue domani ponendo alla ribalta il tema della “Beat Generation”, il fermento culturale giovanile divampato nell’immediato Dopoguerra negli Stati Uniti e sfociato poi in un manifesto esistenziale disegnato da anticonformismo, svolte pseudospirituali, indagini filosofiche, inni al pacifismo e nuove trame artistiche.
Un passaggio epocale etichettato anche come l’epoca de “La gioventù bruciata” e in grado di rievocare autori come Allen Ginsberg, Jack Kerouac, Lawrence Ferlinghetti e William Burroughs, solo per citarne alcuni, collegato poi alle istanze rivoluzionarie che fecero germinare il ’68. Un racconto quindi vasto, tradotto per l’occasione dalla voce di Lorenzo Acquaviva, attore triestino laureato proprio in letteratura americana con testi sulla Beat Generation, interprete di soap (“Un posto al sole”, “La squadra”), molto teatro, cinema e televisione, visto di recente all’opera anche sul set de “La porta rossa”, la fiction di successo targata Rai ambientata a Trieste.
La formula delle rappresentazioni previste al Lapidario tergestino prevede due repliche: alle 10.30 e alle 14. I posti sono limitati e la prenotazione obbligatoria, il contatto è la mail studio.massimo.tommasini@gmail.com o la relativa voce su Facebook. “Aperitivi con l’arte” include altri appuntamenti: sabato 17 febbraio è la volta di “Stanley Kubrick, questa era buona, proviamone un’altra”, a cura del fotografo Massimo Tommasini. Sabato 24 febbraio entra in scena invece la musica, quella del rock d’autore, regalando l’analisi del cantante Freddie Mercury (“ancor prima di diventare un Queen”), una prospettiva qui offerta da Lorenzo Zuffi, anch’egli attore e fondatore di Consorzio scenico e della Casa del lavoratore teatrale. L’ultimo scalo del ciclo è datato sabato 3 marzo, puntata che porta alla ribalta i temi della scrittrice e poetessa Alda Merini. Qui a salire in cattedra nel racconto sarà Cristina Bonadei, giornalista e già conduttrice a Rai Radio 3.
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