La Barcolana si tinge di giallo e vince il concorso nazionale “Fai viaggiare la tua storia”

Corrado Premuda
Marsala e Trieste, due città affacciate sul mare così lontane una dall'altra. La prima è stata la città dei Mille, la seconda è diventata il simbolo dell'italianità. Due punti che rappresentano la partenza e l'arrivo del commissario Renzo De Stefano, protagonista di una storia che mescola thriller, indagine poliziesca e giallo all'italiana e che arriva in libreria oggi.
“Il violino della salvezza” (Libromania, pp. 352, euro 9,90) è il primo romanzo di Salvo Bilardello e si è aggiudicato il primo premio alla quarta edizione del concorso “Fai viaggiare la tua storia” promosso da Autogrill e Libromania in collaborazione con DeA Planeta Libri. La storia è ambientata a Trieste durante i giorni animati della Barcolana: il commissario De Stefano si è da poco trasferito in città per raggiungere la compagna ed è felicemente immerso nell'atmosfera di festa della grande regata. Ma a bordo di un'imbarcazione vengono ritrovati due corpi senza vita, uno dei quali marchiato a sangue con due lettere N. Il commissario inizia a indagare ma intanto i morti si susseguono e tutti riportano la firma dello spietato assassino. Qualcosa sembra accomunare le vittime, la tensione sale e nel frattempo l'opinione pubblica preme per la risoluzione del caso.
La ricerca della verità porterà a galla oscuri collegamenti con alcune pagine dolorose e mai del tutto risolte della storia della città. Salvo Bilardello, che vive tra Marsala e Trieste, è un chimico che si occupa di consulenze, prestato alla scrittura: autore di articoli di divulgazione scientifica, è un appassionato di gialli e thriller. Fatalmente è stato ispirato da Trieste. «Sì, questa città - dice - è ideale per uno scrittore perché ha più anime. Trieste ha avuto tante vite, molte delle quali tristi, periodi bui e sanguinosi, intrisi di dolore: facce diverse che si prestano a intessere storie. Poi è una città colta, variegata, e a me ha ispirato anche per il suo mare e il suo vento che richiamano la mia città natale, Marsala, anch'essa città di mare e di vento, lo scirocco».
Trieste è una città-personaggio che però bisogna maneggiare con cura per non rischiare di veder schiacciata la trama dal fascino del posto. «La descrizione dei luoghi in cui si svolge l'azione - continua Bilardello - è una conditio sine qua non per coinvolgere il lettore e aiutarlo a immedesimarsi. Serve a dare al romanzo una sua dimensione vera ma ciò non significa rappresentare una cartolina. Per questo racconto delle osterie, dei caffè, dei palazzi e dei monumenti. E poi Trieste è una città di frontiera, anello di congiunzione tra popoli diversi, e quindi si presta bene a questo genere di storie».
Il protagonista, Renzo De Stefano, a chi è ispirato? «A un grande personaggio, il più signorile e umano dei commissari: Maigret. L'idea di rendere De Stefano, marsalese di nascita, commissario a Trieste è nata da un episodio di qualche anno fa. Il figlio di un mio caro amico è diventato commissario di polizia e il suo primo incarico lo ha avuto proprio a Trieste, esattamente nella Questura che descrivo. De Stefano è una persona normale, semplice, con i suoi pregi e difetti. Un uomo con la passione per la squadra del cuore, l'Inter, e l'amore per le belle cravatte. Non è un eroe nel senso televisivo, non si imbatte in azioni pericolose dove rischia la vita. Semmai può essere considerato un eroe sensibile, con una moralità e un sincero attaccamento allo Stato».
Ma “Il violino della salvezza” racconta anche di episodi legati alla storia della città. «Trieste - conclude Bilardello - offre tanti spunti su cui costruire una trama gialla. Nel caso del mio romanzo c'è la storia triste e criminale della Shoah e delle leggi razziali. Ma anche i boschi del Carso, ieri come oggi, rappresentano un luogo di confine in cui arrivano profughi disperati in cerca di un mondo libero». —
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