La Barcolana di Olimpia Zagnoli rende omaggio all’Omino di niente

TRIESTE Il suo panorama di Trieste con lo specchio dell’Adriatico puntellato di barchette, in primo piano un fiore bianco che sembra dialogare con il castello di Miramare che ha come sfondo le montagne rosa, è l’immagine della locandina della prossima edizione della Barcolana ormai alle porte. In questo manifesto dai pochi e ricercati colori vividi e decisi ci sono tutto il talento e la forza di Olimpia Zagnoli, la cui cifra grafica è subito riconoscibile.
Ma il rapporto con Trieste della giovane artista e illustratrice nata a Reggio Emilia e nota in tutto il mondo non si esaurisce qui. Olimpia Zagnoli è protagonista di una mostra dal titolo “L’omino di niente” che inaugura oggi alle 11 al Magazzino delle Idee: esposte le tavole tratte da un libro omonimo in uscita in questi giorni, una storia di Gianni Rodari che la talentuosa disegnatrice ha realizzato per Emme Edizioni–Edizioni EL (pagg. 32, euro 14, 90).
L’elegante album riproduce uno dei racconti del capolavoro “Favole al telefono” dello scrittore piemontese di cui ricorrerà il centenario della nascita nel 2020: Olimpia Zagnoli interpreta con le sue forme geometriche e la caratteristica selezione cromatica la storia surreale dell’uomo di niente e del suo incontro col topo di niente goloso dei buchi di formaggio.
I personaggi, resi dall’artista con grandi sagome riempite dai suoi irresitibili arcobaleni di volta in volta diversi e incalzanti man mano che la vicenda evolve, occupano sapientemente lo spazio dell’albo illustrato di grande formato. Quando l’omino cade dall’altra parte del muro battendo la testa la sequenza ricorda la celebre scena del sogno creata da Salvador Dalí per il film “Io ti salverò” di Alfred Hitchcock, ma al bianco e nero della mitica pellicola qui si contrappone una sapiente e psichedelica composizione di colori caldi.
L’omaggio all’immaginifica creatività di Rodari è pienamente riuscito. Olimpia Zagnoli presenta questo suo libro con Marina Mander sempre oggi alle 18.15 al festival letterario “Barcolana – Un mare di racconti” al castello di San Giusto. L’illustratrice, cresciuta a Milano con il padre fotografo e la madre pittrice, ha avuto sin da piccolissima dimestichezza con disegni, carta e pennelli. Dopo aver studiato animazione e illustrazione all’Istituto Europeo di Design, ha iniziato una felice carriera collaborando con giornali e riviste importanti come The New York Times, The Washington Post, The Guardian, The New Yorker, Time, Marie Claire, Rolling Stone, Vanity Fair e La Repubblica. Tra i suoi committenti, marchi prestigiosi tra cui Fendi, Benetton, Hermès, Google, Barilla, Fiat, Air France e Illy per cui ha ideato una sgargiante serie di sei tazzine con protagonista un gruppo di divertenti amiche a cavallo tra il Futurismo e i disegni dei Beatles.
Con la sua grafica minimalista ha dato vita a una linea di prodotti per un negozio online: t-shirt, foulard, piatti e oggetti vari, e parallelamente s’impegna in una ricerca artistica personale fatta di vari esperimenti visivi tra cui video musicali e sculture interattive. I suoi lavori sono stati esposti alle gallerie Nina Sagt di Düsseldorf, alla 121+ e alla Antonio Colombo di Milano, alla HVW8 di Los Angeles e al museo Guggenheim di New York mentre come illustratrice di libri per bambini ha realizzato, tra l’altro, le tavole per un grande classico, “Il meraviglioso Mago di Oz”.
Nel disegnare Rodari, Olimpia Zagnoli è riuscita a ricreare con le immagini quell’irresistibile mondo paradossale che non ha niente di ovvio. I festeggiamenti per il centenario dello scrittore partono quindi da Trieste con la mostra “L’omino di niente” sottolineando così anche il legame con le triestine Edizioni EL che pubblicano tutta l’opera di Rodari. Sarà l’occasione per ricordare la grandezza dell’autore, il valore del suo lavoro editoriale, la lungimiranza pedagogica e la straordinaria e non banale leggerezza narrativa. Prima di Olimpia Zagnoli, le sue opere hanno ispirato i più grandi artisti legati all’illustrazione per l’infanzia, da Bruno Munari a Emanuele Luzzati, da Raul Verdini ad Altan. La mostra “L’omino di niente” sarà visitabile, a ingresso libero, al Magazzino delle Idee fino a domenica 13 ottobre. –
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