James, l’Asburgo d’America figlio illegittimo di Rodolfo soldato e aspirante senatore

Esce il 2 marzo con Mgs Press la pubblicazione di Daniela Lasagnini che ricostruisce la vicenda del rampollo dell’erede al trono imperiale, nato da una relazione con la principessa russa K 
James, figlio illegittimo di Rodolfo
James, figlio illegittimo di Rodolfo

TRIESTE. Rudolf Franz Alexander Napoleon Augustus Maximilian Karl Josef nasce il 21 giugno 1889 a Hot Springs, in Arkansas. È il figlio illegittimo del principe ereditario Rodolfo d’Asburgo e della principessa K.

Nello Stato dov’è nato il 42° presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton, poco più di sessant’anni prima di lui aveva visto la luce l’ultimo della dinastia austriaca, morto giovane, nel 1938, con l’americanissimo nome di James Longstreet Cleveland.

L’appassionante storia del mancato kronprinz viene ricostruita nel libro, che esce il 2 marzo, “Il figlio americano di Rodolfo d’Asburgo” (Mgs Press, 144 pagine, 16,50 euro) di Daniela Lasagnini, che, svolgendo ricerche sulle famiglie reali europee, si era imbattuta in un libro di Judith Listowel, giornalista e scrittrice anglo-ungherese, che nel 1978 aveva pubblicato “A Habsburg Tragedy. Crown Prince Rudolph”, dove si accenna al figlio americano di Rodolfo. Lettura che solletica Lasagnini a ricostruire la storia di quest’uomo, coperta dalla polvere del tempo, attraverso attente indagini negli archivi americani, in particolare “The State Historical Society of Missouri–Center for Missouri Studies” (Columbia, Stati Uniti) e al Centro di ricerche archivistiche che vi ha sede, oltre agli archivi viennesi. E ha reperito pure un ampio corredo fotografico.

Lasagnini menziona una testimone fondamentale dei segreti degli Asburgo, Maria Larisch, la nipote preferita di Elisabetta, finchè non fu pesantemente coinvolta nella tragedia di Mayerling. Scrive la più volte citata Larisch, che negli Anni Venti viveva negli Usa: «Un giorno ricevetti una lettera da un veterano firmata “James Cleveland Longstreet”. Le informazioni che conteneva indicavano la possibilità che si trattasse nientemeno che del figlio di mio cugino, il principe ereditario Rodolfo, nato postumo, e della principessa K .... “quella giovane donna” come ebbe a definirla un giorno l’imperatore Francesco Giuseppe in mia presenza. Quando mi inviò la sua fotografia rimasi impressionata per la sbalorditiva somiglianza con mio cugino Rodolfo. A dire il vero, avevo sentore dell’esistenza di “un erede scomparso”. Qualche anno dopo la tragedia di Mayerling, il mio vecchio amico, il conte Wilczek, mi aveva parlato di una presunta progenie asburgica».

La madre è la principessa Olga, figlia di Aleksandra Sergeyevna Dolgorukaya, favorita di Alessandro II zar di tutte le Russie. Rodolfo l’aveva conosciuta nel 1878 e se n’era innamorato. Avrebbe voluto sposarla, ma Francesco Giuseppe non volle neanche sentirne parlare, visto che era figlia illegittima. Passano dieci anni in cui i due, rimasti in qualche modo in contatto, si vedono a Ginevra, dove viene concepito Rudolf Franz Alexander ecc. che diventerà James. Avverto i lettori che sui nomi di alcuni dei protagonisti è difficile raccapezzarsi e che Lasagnini ha fatto un gran lavoro per una corretta individuazione. Aiuta l’elenco dei personaggi a fine volume.

A Ginevra, Rodolfo è già l’uomo disperato che morirà a Mayerling insieme a Mary Vetsera, prima che suo figlio sia nato. Lui e i suoi segreti saranno sepolti per sempre in una valigia che affiderà al cugino, arciduca Johann Salvator del ramo Asburgo Toscana, alias John Orth, che scomparirà, volontariamente o meno, in mare nei pressi di Capo Horn. Un altro bel giallo sul quale investigare. Olga andrà in America dove, abbandonata dalla famiglia perché madre nubile, partorirà il bambino che sarà affidato a un orfanotrofio, il St. Ann’s Infant Asylum, dove rimane fino agli 11 anni.

E qui c’è un momento fondamentale della sua vita. Al collegio arrivano degli emissari di Vienna, che hanno con lui un colloquio privato. Gli viene chiesto di andare in Europa, rivelandogli di chi è figlio. James rifiuta e rifiuta pure di dire alle suore il contenuto del colloquio. Viene espulso. Per un periodo fa come il Tom Sawyer di Mark Twain: vive per strada e fa mille mestieri. Ma c’è qualcuno che veglia su di lui. È il giudice James C. Gillaspy, che, probabilmente, aveva ricevuto disposizioni di seguirlo, già da quando il ragazzo era stato espulso dal St. Ann’s. Successivamente James viene accolto da Belle Rollins Reid, vedova con quattro figli.

Con “zia Belle” trova una famiglia e nasce un legame profondo testimoniato da una fitta corrispondenza di lettere e fotografie che durerà sino alla morte di lei, poco prima di raggiungere gli ottant’anni, il 31 marzo del 1937. Lui morirà soltanto un anno dopo.

Per il ragazzo si aprono anni di studio che lo porteranno all’università: farà legge perché ammira il giudice Gillaspy. E qui ci si pone la domanda: chi paga gli studi, visto che le università americane non sono gratuite? È probabile che siano gli Asburgo, perché è accertato che loro, o i loro emissari, sanno dove vive il ragazzo. E ci sono altri tentativi per convincerlo ad assumere il ruolo che la nascita gli consentirebbe.

Ma James si sente fortemente americano tanto da volersi arruolare nel ’17. Gillaspy gli consiglia di “non farsi notare” e lui resta di stanza negli Usa, non arriverà sul fronte europeo. Proprio durante il servizio militare contrae delle forme influenzali, l’ultima delle quali si complica in polmonite, affezione da cui guarisce, ma che lo segna per sempre. Che fosse la famigerata “Spagnola” che, nonostante il nome, si è originata negli Usa ed è stata portata in Europa dai soldati americani?

Avviato alla carriera forense, tenta la politica e corre quattro volte per il Senato. Non ce la fa. Torna a pensare alle sue origini, come testimonia la citata lettera di Maria Larisch. Ma muore e dei suoi discendenti, causa le nuove leggi sulla privacy, si perdono le tracce.

Forse, da qualche parte, c’è un Asburgo discendente diretto di Franz Joseph in cerca di un trono.
 

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