Irène Jacob, la musa di Kieslowski ospite del Trieste Film Festival

L’attrice francese de “La doppia vita di Veronica” e di “Tre colori: Film rosso” ospite della rassegna che ricorderà il regista polacco a 20 anni dalla morte

TRIESTE. Il poeta del “Decalogo”, il grande regista dell’anima, una meteora che lascia il segno: così, nel 1996, sui quotidiani italiani, l’addio a Krztsztof Kieslowski. Nel ventennale della prematura scomparsa, a soli 54 anni, del grande regista, il Trieste Film Festival – in programma dal 22 al 30 gennaio – gli dedica un omaggio, promosso in collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma, con la proiezione di alcuni dei suoi film più amati. A cominciare proprio dai dieci capitoli di quel “Decalogo” che – liberissima rilettura dei comandamenti biblici – per primo rivelò al grande pubblico il nome di Kieslowski, noto fino ad allora solo ai più stretti frequentatori del cinema polacco, ma destinato a diventare di lì a poco tra i più influenti del cinema contemporaneo.

Ad accompagnare a Trieste l’omaggio a Kieslowski sarà una delle interpreti-simbolo della sua intensa filmografia, Irène Jacob, indimenticabile protagonista nel 1991 di “La doppia vita di Veronica” (che le valse il premio come migliore attrice al Festival di Cannes) e nel 1994 di “Tre colori: Film rosso”, episodio conclusivo della trilogia dedicata ai colori della bandiera francese e ultimo film dell’autore, candidato a tre Premi Oscar.

Irene jakob in un'immagine recente
Irene jakob in un'immagine recente

«L’incontro con Kieslowski – spiega oggi l’attrice – ha significato molto per me: era un grande artista e un uomo molto affettuoso. Il suo cinema ci offre un viaggio molto personale e, allo stesso tempo, sconvolgente, ma senza mai imporre nulla. Come diceva lui, “quando qualcosa diventa troppo esplicito, io taglio!”».

L’omaggio sarà, inoltre, l’occasione per ricordare una volta di più, attraverso una delle sue passioni cinematografiche, Annamaria Percavassi, fondatrice, anima e direttrice artistica del Trieste Film Festival, scomparsa pochi giorni fa.

Nata a Parigi, dopo aver trascorso l’infanzia a Ginevra, Irène Jacob ha debuttato al cinema in “Arrivederci ragazzi” di Louis Malle 1987, Leone d’oro a Venezia). Dopo un piccolo ruolo in “La bande des quatre” di Jacques Rivette (1988), nel 1991 interpreta la protagonista (meglio: le protagoniste) di “La doppia vita di Veronica” di Krzysztof Kieslowski, ruolo che le vale il Premio come migliore interprete al Festival di Cannes e la consacra a livello internazionale.

Segue tre anni dopo “Tre colori: Film Rosso”, terzo capitolo della trilogia di Kieslowski dedicata ai colori della bandiera francese. Il successo del film – coronato da tre nomination all’Oscar – apre all’attrice le porte di una carriera in Europa e negli Stati Uniti. Tra i suoi film ricordiamo: “Il giardino segreto” di Agnieszka Holland (1993), “Othello” di Oliver Parker (1995), “Al di là delle nuvole” di Michelangelo Antonioni e Wim Wenders (1995), “U.S. Marshals” di Stuart Baird (1998), “Nessuna qualità agli eroi” di Paolo Franchi (2007), La polvere del tempo di Theo Angelopoulos (2008), “Rio sex comedy” di Jonathan Nossiter (2011), “Salaud on t'aime” di Claude Lelouch (2013).

Alla carriera di attrice, anche teatrale, ha affiancato quella di cantante: nel 2011 è uscito l’album “Je sais nager”, composto con il fratello Francis Jacob, chitarrista jazz. A febbraio uscirà il suo nuovo album, “Picador”.

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