In diecimila per Pilat “live” sul Piccolo

TRIESTE. Ieri pomeriggio Lorenzo Pilat è stato protagonista di una diretta Facebook live nella redazione de Il Piccolo, dimostrando doti, oltre che musicali, anche da grande intrattenitore, e guadagnanosi diecimila visualizzazioni e diverse centinaia di commenti.
Se Pilat e il suo immenso lavoro sulla canzone triestina sono noti in città, le generazioni più giovani poco sanno dei suoi esordi a contatto con le più grandi personalità della musica italiana da Celentano a Mogol e Battisti, da Caterina Caselli a Gigliola Cinquetti, e anche internazionali (Tom Jones).
Uno sguardo, dunque, all'edizione attuale di Sanremo: «Non è solo musica - commenta Pilat - ma è un piacevole alternarsi di storie che s'intrecciano sul palco tra ospiti e cantanti. Qualcuno potrebbe dire allora che Sanremo è una cosa meravigliosa: in parte lo era. Dico lo era non per avere il solito pensiero critico, ma per evidenziare un passaggio naturale del cambiamento d'intenti dalla musica allo spettacolo, dalle emozioni canore alle emozioni umane». E aggiunge con una risata: «Dovrei presentarlo io il festival!».
Tra una canzone e l'altra, accontentando alcune richieste dei lettori, da "La Rosa Nera" che scrisse per la Cinquetti, a "Charlie Brown", alle triestine "Toio", "Trieste piena de mar" e "La mula de Parenzo", dice: «Non sono più furbo dei giovani, è solo che ho vissuto di più. Da giovane ho avuto la fortuna di ascoltare Panzeri che mi disse di puntare sulle canzoni semplici e così ho fatto, il testo non deve essere un comizio, parole e musica devono sposarsi». Pilat ha raccontato di come nacque il testo di "Fin che la barca va" cantata da Orietta Berti, della sua passione per il chitarrista Arthur Smith a cui, sedicenne, s'ispirò. E di un concerto ad Imperia in apertura a Celentano in cui fu così applaudito da concedere un bis che tolse tempo all'esibizione del Molleggiato, che se ne lamentò. Ha sottolineato infine, l'importanza di cantare per il pubblico, non per se stessi ribadendo la sua disponibilità per spettacoli cittadini. In diretta ha dato il suo numero di cellulare: «Tanto dormo sempre, lassè un messaggio in segreteria».
Elisa Russo
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