Il vegetariano Tolstoj: «Volete mangiare carne? Andate nei macelli a vedere»

Le persone che seguono una dieta vegetariana sono in costante aumento, tanto che oggi questa scelta alimentare viene considerata quasi una moda. La storia, però, è costellata di nomi celebri che...

Le persone che seguono una dieta vegetariana sono in costante aumento, tanto che oggi questa scelta alimentare viene considerata quasi una moda. La storia, però, è costellata di nomi celebri che sposarono la causa vegetariana in tempi non sospetti: da Eraclito ad Epicuro, da Einstein a Kafka, da Pitagora a Plutarco, da George Bernard Shaw a Percy Bysshe Shelley, da Schopenhauer a Gandhi.

Su questa scia, l'editore Piano B pubblica l’inedito Lev Tolstoj di "Perché sono vegetariano - Princìpi di una vita etica" (pagg. 179, euro 13). Come dice lo strillo di copertina: «Finché esisteranno i macelli, esisteranno sempre dei campi di battaglia». Lo scrittore e filosofo russo decise di non mangiare carne negli ultimi 23 anni della sua vita, scelta etica dettata dal rifiuto della violenza e dalla convinzione in una coesistenza pacifica basata sull'unione di tutti gli esseri. Tutte le forme di violenza apparivano ai suoi occhi come tra loro interconnesse: la guerra, la caccia, la macellazione, il sopruso dell'uomo sull'uomo.

Tolstoj sosteneva che «l'uomo dovrebbe dimostrarsi superiore agli animali non torturandoli, ma provandone compassione, non fare ad una creatura vivente ciò che non vorremmo fosse fatto a noi. Non uccidere, non causare sofferenza, non provocare morte».

Il vegetarianesimo come atto di compassione e l'amore verso tutte le creature viventi viene da lui considerato come primo passo per un'ascesa spirituale: «Gli uomini non considerano meschino mangiare animali perché dei falsi maestri li hanno convinti che gli animali sono stati creati da Dio per essere sfruttati dagli uomini. Ma è una menzogna».

E ancora: «Se solo tutti gli uomini che si cibano di carne dovessero uccidere animali in prima persona, la maggior parte degli esseri umani smetterebbe di mangiarne. Se si vuole mangiare la carne si vada nei macelli a vedere». In conclusione, secondo lo scrittore russo: «Se l'uomo cerca di progredire verso il bene deve partire dall'abolire un'azione contraria alla morale come l'assassinio animale».

"Perché sono vegetariano" propone una selezione di lettere, diari, articoli, compreso "Il primo gradino", un saggio breve che Piano B ripropone dopo molti anni di assenza dalle librerie italiane. Incisivo e attualissimo, può essere ritenuto oggi uno dei testi fondamentali del moderno movimento vegetariano.

Elisa Russo

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