Il rap tagliente di Noyz Narcos sul palco dell’Enjoy! The Fest

L’artista apre stasera il festival di Osoppo con il suo settimo album “Enemy” Al Parco del Rivellino anche il salentino Capo Plaza e il vicentino Nitro Wilson



«Oggi che conta più l’immagine che la sostanza e che tutto è cambiato da quando ho iniziato, questo potrebbe essere per me l’ultimo disco. C’è tutto il mio passato, il mio presente e forse anche il mio futuro in questo gioco»: Noyz Narcos qualche mese fa annunciava così l’uscita del settimo lavoro in studio, “Enemy”, che una settimana dopo era già disco d’oro. Rapper romano tra i più credibili, con il suo irriverente stile hardcore e l’attitudine punk, stasera alle 22.15 sarà tra i protagonisti dell’apertura dell’Enjoy! The Fest di Osoppo.

Al Parco del Rivellino, oltre a Narcos, la serata rap prevede: alle 21.15 il vicentino Nitro con il terzo album “No comment”, alle 23.20 Capo Plaza, trapper di Salerno i cui video hanno superato i 32 milioni di visualizzazioni su YouTube, nel suo ultimo cd «20» (i suoi anni) si è avvalso di collaborazioni con Sfera Ebbasta, DrefGold, Ghali e ha ottenuto il disco d’oro in due settimane; dopo i concerti spazio al dj set di Caliente. Il festival prosegue domani con Marky Ramone, storico membro dei Ramones (qui con i suoi Blitzkrieg) e in apertura i Derozer, domenica con i Gipsy Kings.

Classe ’79, al secolo Emanuele Frasca, Noyz Narcos si avvicina all’hip hop nei primi ’90, sia con le rime che come writer; nel 2002 entra a far parte del collettivo Truceboys. Nei suoi album hanno collaborato alcuni nomi noti come Danno dei Colle Der Fomento, Gué Pequeno, Marracash, Fabri Fibra. «Me porto Roma a Milano», rappa Narcos che da qualche anno si è trasferito nel capoluogo lombardo, portandosi la sua città natale nel “core”: un legame che si esplicita anche con il singolo “Sinnò me moro”, omaggio alla cantautrice romana Gabriella Ferri.

In “Enemy” il paladino dell’hardcore rap italiano analizza lo scorrere della vita quotidiana nei quartieri popolari, senza censure e ipocrisie, con un linguaggio diretto e tagliente. Nel brano di apertura “Inri” ironizza sui social e i selfie per forza, in una critica ai giovani che passano la vita a mitizzare quella degli altri anziché elevare la propria: «Avessi un euro pe’ ogni foto avrei ‘na villa de tre piani/ E i rubinetti d’oro, annatevi a trovà ‘n lavoro».

Le sonorità fondono rap, trap, elettroniche e melodie vocali, con ospiti speciali come Salmo nel brano “Mic check”, Coez in “Sputapalline”, Luchè e Capo Plaza in “Casa Mia”, Achille Lauro in “R.I.P.”, Rkomi in “Matanza”, Carl Brave x Franco 126 in “Borotalco”. «Sono molto legato a questo nuovo lavoro - dichiara Narcos – rappresenta un viaggio temporale nella mia vita a 360 gradi. Una perfetta sintesi musicale dell’intero mio percorso artistico che dura ormai da oltre dieci anni e che fotografa l’evolversi delle situazioni e dei sentimenti di una società troppo spesso mossa dai soldi e dalla corruzione, logorata dall’invidia e dall’odio». —



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