“Il ragazzo invisibile” anteprima a Trieste

Avrebbe dovuto essere girato tra le verdi pianure e le scogliere d'Irlanda “Il Ragazzo Invisibile”, il nuovo atteso film del Premio Oscar Gabriele Salvatores. Un'opera importante anche perchè costellata di “prime volte”, dai territori fantasy sinora mai toccati dal regista all'essere il primo film di supereroi italiano ricco di effetti digitali. Tutt'altro che invisibili, invece, sono le dinamiche e il grande lavoro di marketing avviato dalla Film Commission locale che è riuscita a portare la produzione da Dublino a Trieste: preceduto dal trailer del film, “Sulle tracce del ragazzo invisibile” è il titolo dell’incontro organizzato ieri dalla Fvg Film Commission a poco più di un mese dall’uscita del film nelle sale italiane prevista per il 18 dicembre.
Un'occasione per far conoscere non solo aspetti importantissimi ma spesso sottovalutati di una produzione cinematografica, ma anche il possente impatto economico che un set può generare sul territorio che ospita le riprese. E in questo caso non si scherza, parlando di una pellicola con budget di quasi nove milioni di euro che ne ha lasciato oltre due milioni e mezzo sul territorio. E in un clima di prime volte Trieste ospiterà, martedì 9 dicembre, il “Ragazzo Invisibile Day”, una speciale giornata dedicata al film di Gabriele Salvatores in cui il capoluogo giuliano, sede esclusiva di tutte le riprese, è stato scelto per ospitare l'anteprima nazionale del film.
La giornata, fitta di appuntamenti, coniugherà una proiezione stampa mattutina che vedrà l'arrivo di regista, produzione e cast a un pomeriggio che accoglierà, altra novità legata al film, il varo di un originale e mai sperimentato “sistema di comunicazione integrata”, una formula “film+libro+fumetto” che ne potenzia il raggio d'azione. «Un sistema – ha sottolineato il presidente Fvg Film Commission Federico Poillucci - che è un prototipo in Italia e che non vede soltanto l'uscita del film, ma anche quella di un libro e di un fumetto in libreria e in edicola sin da oggi. Il film esce poco prima di Natale, si rivolge a un pubblico di famiglie e reca in sè un potenziale evocativo davvero elevato: tutti questi fattori integrati concorrono a creare un’opportunità unica per Trieste e la regione, tanto da poter diventare un brand del nostro territorio». In serata, saranno ben quattro le proiezioni in contemporanea al multisala The Space, cinema voluto da Salvatores e produzione, più una grande festa finale per concludere in bellezza la giornata tutta triestina del lancio nazionale del film.
“Il Ragazzo Invisibile” ha una genesi lunga, con riprese durate 12 settimane tra settembre e dicembre dello scorso anno, e già in fase di scrittura aveva un rapporto strettissimo con Trieste. Se infatti è per “Come Dio comanda”, che Salvatores aveva calcato il territorio locale andando a girare tra Osoppo e Maniago nel 2008, già allora il regista era rimasto colpito dal Porto Vecchio e conquistato dall’enorme gru Ursus proprio nel corso di una visita organizzata dalla Film Commission. E proprio in Porto Vecchio Salvatores ha ritrova. to cinque anni dopo una delle location cardine del film, il pontone Ursus, divenuto quasi un personaggio della storia tanto da richiedere un ritocco della sceneggiatura.
«Ci vogliono mesi di lavoro per arrivare a definire ogni ambientazione - ha detto Poillucci -, ma è in questa fase che una produzione inizia a spendere in città». Il ruolo fondamentale di Film Commission per il cambio di location dall'Irlanda a Trieste è stato portato avanti proponendo sopralluoghi non più per cinque scene su 12, come richiesto dalla produzione, ma per tutte e 12: sono seguiti diversi altri sopralluoghi per fissare le locations, effettuati con maestranze di volta in volta sempre più tecniche. Territorialità sia di spesa che di riprese più impiego di professionisti locali: sono questi i principali obblighi cui devono sottostare le produzioni che beneficiano di un contributo ex Film Fund.
«Prima che si battesse il primo ciak, la Indigo Film, la società di produzione, aveva già speso a Trieste oltre 118.000 euro, perciò il film già aveva restituito quello che la Regione ha investito» ha spiegato Poillucci. Il rapporto tra il contributo erogato (150.000 euro) e spesa sul territorio (più di 1.400.000) è stato di 9.7: per ogni euro di contributo pubblico la produzione ne ha spesi quasi dieci.
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