Il Liberty a Miramare, 142mila visitatori

Fino al 7 gennaio l’esposizione alle Scuderie e al Museo storico del castello
Ancora pochi giorni per visitare una raffinata rassegna, in linea con la storia di Trieste, aperta fino al 7 gennaio alle Scuderie e al Museo Storico del Castello di Miramare. Qui è di scena il Liberty e, con esso, la rivoluzione europea delle arti, di cui questo stile rappresentò una delle prime tappe: un programma espositivo, declinato secondo un allestimento equilibrato e arioso, che da fine giugno a oggi ha attratto più di 142.000 visitatori, facendo registrare un notevole incremento di pubblico rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. E anche i due aperitivi Liberty con visita guidata, organizzati nel corso della mostra, hanno riscosso grande interesse.


Un gioiello di rassegna, si potrebbe dire: per la preziosità dei pezzi esposti - circa 200 -, provenienti dal Museo delle Arti Decorative di Praga, e per il respiro internazionale che da essa promana, poiché il Liberty, stile contrassegnato dalla linea curva del decoro floreale, coinvolse tra la fine dell’800 e la prima guerra mondiale, con il suo sapore d’innovazione e di libertà, tutta l’Europa, ma anche gli Stati Uniti. E influenzò il gusto in architettura, nelle arti decorative, nell’arredamento e in parte anche nella scultura e nella pittura. E se Praga con la Boemia, fu uno dei centri più significativi e rilevanti di questa corrente, a Trieste, la più mitteleuropea delle città italiane, il Liberty assunse una connotazione molto particolare e diffusa in rapporto al resto del nostro paese, dove tale linguaggio, chiamato Art Nouveau, tardò a comparire rispetto ai paralleli movimenti europei: Sezessionstil in Austria, Jugendstil in Germania, modern style in Inghilterra, modernismo in Spagna, termine quest’ultimo con cui la critica ha ritenuto in tempi più recenti di definire l’Art Nouveau.


In mostra è esposta una selezione dei capolavori più rappresentativi appartenenti al Museo praghese: elegantissimi abiti indossati dalle signore della buona e dell’alta borghesia dell’epoca, completati da accessori di gran gusto quali scarpe, cinture e gioielli, in cui il design è molto abile e misurato e il lusso non trascende mai nell’eccesso. Biancheria, oggetti da tavola, vetri, ceramiche luminescenti, argenti finissimi e bronzi, tessuti di alto pregio e mobili di gran stile si accompagnano a innovazioni grafiche molto interessanti firmate, tra gli altri, da Gustav Klimt e Koloman Moser. E nell’ambito della pittura, una prova eccellente di virtuosismo è rappresentata dall’acquerello di incredibili dimensioni (7 metri per 3 e mezzo), firmato da Alphonse Mucha, scultore e pittore praghese che fu uno dei più importanti e rappresentativi protagonisti dell’Art Nouveau in Europa, di cui sono esposte ben 12 opere.


Marianna Accerboni


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