Il jazzista Joe Barbieri a Trieste due concerti, ma uno è segreto

Sabato si esibirà in trio alla Casa della musica per presentare il cd “Origami”. Domenica chitarra e voce in una location che sarà comunicata solo 24 ore prima

TRIESTE Doppio concerto in due diverse sedi e con altrettante differenti formazioni per un gradito ritorno. Quello di Joe Barbieri, apprezzato musicista napoletano fuori dagli schemi nato alla corte di Pino Daniele. L'artista, che ama definire la musica come “l’arte dell’incontro”, sarà protagonista sabato alle 21 di un'esibizione in trio all'auditorium di Casa della Musica e domenica alle 17 di un secret concert per sola voce e chitarra solo su prenotazione. Prevendite nel laboratorio di Maurizio Stagni (organizzatore dell'evento con Aperitivo con l’arte) di via degli Artisti 7/A (tel. 040761056) e da Stranomavero di via Venezian 7/B o via mail a: stagnimaurizio2@gmail.com e info@stranomavero.biz.

Sabato sarà proposto il cd “Origami” in versione per trio composto da Barbieri (chitarra e voce), Antonio Fresa (pianoforte) e Daniele Sorrentino (contrabbasso) che si ripromette di guidare il pubblico in un viaggio lieve nel quale ciascuno possa ritrovare un proprio ricordo, una nostalgia, una sensazione provata o un attimo della propria quotidianità, raccontato con la delicatezza che ognuno vorrebbe vedere dedicata ai propri sentimenti. A questa forma di concerto più tradizionale seguirà domenica un incontro più intimo in una location sconosciuta che verrà comunicata solo 24 ore prima. «Quella per sola chitarra e voce - anticipa Barbieri - è una condizione a me particolarmente gradita, perché mi consente di tornare a quell'attimo magico in cui le canzoni sono nate. I due concerti rappresentano altrettante rielaborazioni degli arrangiamenti originali di "Origami", album del 2017 a cui è seguito un disco dedicato a Billie Holiday che attualmente sto portando in giro per l'Italia con altri musicisti».

«Al secret concert - prosegue - contribuirò scegliendo le canzoni segretamente, senza un filo pregresso, mentre quella in trio sarà una versione più ricca e articolata: mi accompagneranno due musicisti straordinari con cui ho già tenuto centinaia di serate».

Di Trieste, Barbieri conserva un ricordo particolare. «Rammento benissimo la data di due anni fa: era la mia prima a Trieste e con la gente, nonostante magari non mi conoscesse e fosse arrivata con la semplice curiosità di ascoltare qualcosa che non conosceva, si era creata un'atmosfera di reciproco piacere: spero di ritrovare la stessa grazia di quella notte». Per Barbieri la via da seguire è quella della bellezza, che, afferma, è sempre suggente. «La inseguo continuamente e laddove mi sembra di riconoscerne uno spiraglio, cerco di seguirne il filo rosso. Altri canoni non mi interessano più di tanto: questo è l'unico nord che sento il bisogno di dover inseguire».

Viviamo in un periodo in cui secondo Barbieri ogni spinta verso la cultura incontra difficoltà. «Ma credo - dice - che esista, ed esisterà sempre, ancora un pubblico affamato di bellezza, che cerca cose con cui sfamarsi. Bisogna saper soffrire e progredire nel proprio percoso».

Un personaggio come Pino Daniele oggi manca moltissimo. «Faccio sempre molta fatica a parlarne: il legame che avevo con lui è molto privato e intimo e la sua scomparsa una ferita sempre aperta. Da napoleteano e italiano - conclude - penso che la sua eredità continui però a essere presente e anche le nuove generazioni che stanno iniziando a scorprirlo riescano a comprenderne la radice più profonda».—
 

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