Il Golgota della Serbia 1914 film censurato dai comunisti

PORDENONE. Dopo la gremitissima serata inaugurale di sabato, con centinaia di esperti e appassionati già arrivati a Pordenone da tutto il mondo, e l'evento di ieri sera con "Ben Hur" del 1925 in...

PORDENONE. Dopo la gremitissima serata inaugurale di sabato, con centinaia di esperti e appassionati già arrivati a Pordenone da tutto il mondo, e l'evento di ieri sera con "Ben Hur" del 1925 in Technicolor, le Giornate del Cinema Muto portano oggi sullo schermo la Grande Guerra con un film che racconta il conflitto da un punto di vista davvero poco esplorato, quello della Serbia. "Il Golgota serbo" di Stanislav Krakov (alle 22.30 al Verdi) è il primo docu-fiction realizzato nei Balcani, nel 1930, per raccontare il calvario della Serbia nel conflitto mondiale, unendo filmati originali e fedelissime ricostruzioni degli eventi. Fu quasi oscurato durante il periodo comunista e tornò alla luce in patria solo nel 1992: per le Giornate, è il primo passo di un programma dedicato del centenario della Grande Guerra previsto, in altre tre tappe, anche nelle prossime edizioni.

Nel 1914, la guerra colse la Serbia in un momento già difficilissimo. «Quando l'Impero Austroungarico dichiarò guerra, la Serbia aveva appena affrontato altri due conflitti, quello del 1912 per la liberazione dai turchi e quello del 1913 contro la Bulgaria. Ci furono molte vittime, l'industria fu distrutta, non era davvero il momento per un'altra guerra. E il film mostra bene anche le tante sofferenze del popolo», spiega Aleksandar Erdeljanovic della Jugoslovenska kinoteka. La prima versione del 1930 fu implementata con nuovi materiali e le musiche di Milenko Zivkovic. Nel 1940, poco prima del debutto della nuova versione, la censura mise però un veto: «Erano i tempi dell'amicizia politica tra la Serbia e la Bulgaria, che non era ritratta positivamente nel film. Gli autori hanno dovuto eliminare alcune sequenze e il film è uscito con successo al cinema poco prima dell'occupazione tedesca, nel 1941». Durante la seconda guerra mondiale il film fu nascosto in un bunker ma venne tenuto praticamente segreto anche durante il periodo comunista, «quando l'argomento Serbia nella prima guerra mondiale non era molto popolare. Negli anni '80 la questione fu riaperta e la Filmoteca Jugoslava ha preparato la versione del film che, restaurata, vedremo anche questa sera». L'aspetto più straordinario del film sono alcune ricostruzioni degli eventi di guerra «realizzate 10 anni dopo sugli stessi posti dove si era combattuto e spesso con gli stessi soldati. La perfezione è tale che è difficile riconoscere cosa è stato girato davvero durante la guerra e cosa dopo, come l'eccezionale sequenza della liberazione di Belgrado».

Nel programma di oggi anche l'omaggio in dodici cortometraggi all'Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema (alle 20.30) e "Synthetic Sin" di William A.Seiter (alle 14.30) con l'icona anni ’20 Colleen Moore.

Elisa Grando

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