Il genio senza pace di Leonardo rivisto da Antonio Forcellino

trieste. La genesi del suo genio ma soprattutto la dimensione umana, il respiro sociale, i tratti forse non del tutto conosciuti. C'è un Leonardo da Vinci che non ti aspetti e il cui racconto caratterizza l'appuntamento di domani alla Sala del Trono del Castello di Miramare, il teatro dalle 20.30 di “Quel genio senza pace di Leonardo”, nuovo scalo all'interno della terza edizione di Festival Approdi (rotte artistiche senza bussola) la rassegna ideata da Lorenzo Acquaviva e organizzata in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste. Focus quindi su Leonardo da Vinci, tema celebrativo in auge su più fronti quest'anno e che per l'occasione si avvale del punto di vista di Antonio Forcellino. Si tratta di uno scrittore e architetto dedito allo studio dell'arte rinascimentale e dei suoi massimi esponenti, percorso che lo ha portato anche alla veste di restauratore in opere di Michelangelo (vedi il Mosè) e successivamente all'analisi di Raffaello e quindi di Leonardo da Vinci, quest'ultimo affrontato di recente con un libro edito da Laterza e intitolato appunto “Genio senza pace”, dove storia, biografia e tributo celebrativo aprono squarci narrativi su alcuni profili intimi e privati dell'artista. L'appuntamento in chiave di rotta leonardiana ideata da Approdi è allestito con il sostegno di Esof 2020 e di avvale delle letture a cura dell'attore Lorenzo Zuffi e di una colonna sonora firmata da Federico Rossignoli. Sono in realtà due le proposte incastonate all'interno della serata di venerdì a Miramare. Dopo lo spazio di Antonio Forcellino, il programma propone “Anima”, di e con Luciano Roman, organizzato in collaborazione con Invisibe Cities, una sorta di tavolozza di teatro, video, danza e musica, anche essa ispirata a Leonardo e interpretata da Kaartik. Non è tutto. L'approdo leonardiano prevede anche una coda in chiave di convivialità, leggi vino e buffet, racchiuso nel costo del biglietto (20€ intero, 15 ridotto) e inteso a ribadire il senso tipico dell'incontro e del contatto che il festival vorebbe tradurre, scalo dopo scalo. Ulteriori informazioni sulla rassegna visitando il sito www.approdifestival.it o scrivendo a info@approdifestival.it.

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