Il Delfino Verde torna nel Golfo per raccontare la storia di Trieste

Si sale di nuovo a bordo per scoprire dal mare i segreti della città con il “teatro radiofonico”
FOTO BRUNI Trieste 11 10 09 Barcolana 2009--gente sul delfino verde
FOTO BRUNI Trieste 11 10 09 Barcolana 2009--gente sul delfino verde

TRIESTE La storia di Trieste raccontata a contatto con il mare e in una chiave di stampo “fantasy”. Si intitola “La magia del Golfo di Trieste – Performance tour” ed è il progetto a cura dell’Airsac (Associazione italiana ricerca e sviluppo aree culturali), ambientato a bordo della motonave “Delfino Verde” e da vivere nella fascia serale (20.45) in una serie di rappresentazioni programmate dal primo luglio al 31 agosto.

Il format è oramai rodato e riguarda l’utilizzo del “teatro radiofonico”, la tecnica narrativa che accompagnerà il pubblico in un viaggio nel Golfo di Trieste scandito da 15 scali, ognuno caratterizzato da un piccolo affresco leggendario legato al vissuto cittadino. La storia locale qui si colora anche di pura fantasia e ha come protagonisti il Re Tritone e le sue figlie sirene, tra cui Evelyn, particolarmente attratta e coinvolta dalle “attenzioni” del prode delfino Oliver.

Insomma, i dialoghi tra il delfino (interpretato dall’attore triestino Adriano Giraldi) e la sirena (Elke Burul) cuciono la trama e reggono la scena virtuale in salsa radiofonica, regalando volti, storie e leggende di Trieste antica e moderna, attraverso un tragitto che parte dal Molo Bersaglieri, tocca il Porto Nuovo, lambisce lo stabilimento “Lanterna” (il Pedocin) accarezza Piazza Unità e il Molo Audace, prima di fare rotta verso Ponterosso, l’Idroscalo, la Diga Vecchia, il Porto Vecchio e il Faro della Vittoria, virando poi a Barcola e facendo ritorno sulle Rive dopo gli scali di Contovello, Monte Grisa, Miramare:

«Abbiamo adattato il progetto secondo le nuove direttive di sicurezza emesse per il covid 19 – premette Serafino Marchiò, presidente dell’Airsac – l’accesso a bordo della motonave verrà infatti filtrato da un operatore sanitario qualificato, il quale controllerà la temperatura degli spettatori. Pensiamo anche ad una affluenza ridotta quest’anno, è inevitabile per la sicurezza – ha aggiunto – non più di una cinquantina di persone a bordo, rispetto al centinaio in media della passata stagione, e ben distanziate. Stiamo magari pensando anche a raddoppiare i turni serali ma questo va ancora definito. L’importante è che il progetto non si arrenda al coronavirus e che lo combatta rispettando le regole». Ulteriori informazioni scrivendo a info@airsac.it. —
 

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