Il commissario è Madame donne investigatrici tra delitti e loschi affari
Sotto lo pseudonimo di Pierre Martin si cela uno scrittore tedesco che ha già pubblicato sei romanzi con protagonisti Isabelle Bonnet e il suo assistente Apollinaire, ambientati tra i profumi di lavanda dell’entroterra della Costa Azzurra. Superbeat (marchio di Neri Pozza) presenta il primo della serie, ‘Madame le commissaire e l’inglese scomparso’ (pagg. 183, 18 euro). Un banale delitto di provincia è affidato a Isabelle Bonnet. Sembra una beffa all’ex capo della squadra antiterrorismo di Parigi, tanto più che le affidano come assistente Jacobert Apollinaire, un tipo goffo e maldestro che si è sempre occupato dell’archivio e non ha mai preso parte a un’indagine. È l’innesco per la formazione di una coppia di investigatori degni di figurare accanto alle più celebri coppie di detective del romanzo poliziesco. Anche perché il caso si rivelerà tutt’altro che di semplice soluzione.
Girare un documentario sulla vita normale di una piccola comunità, questo spinge la trentenne Alex Young a spostarsi da Londra verso il nord della Gran Bretagna. Blackwood Bay, località fantasma piegata dalla crisi economica, è una cittadina tranquilla, cui è legata la sparizione di due ragazze nei dieci anni precedenti. Con ‘L’ultima scena‘ Piemme, pagg. 443, euro 19,90) S.J. Watson conferma la sua capacità di tessere trame ben strutturate come tele di una ragnatela, di giocare con i traumi legati alla memoria e di intrecciare thriller psicologici in un rincorrersi narrativo tra passato e presente.
Nella Barriera di Torino, rione ghetto in cui si sfiorano le vite di immigrati, senzatetto e spacciatori, in un clima esplosivo di tensione sociale, Enrico Pandiani, autore di noir e di gialli, ha ambientato ‘Lontano da casa’ (Salani, 389 pagg., 16,80 euro). L’omicidio di un giovane africano sembra non interessare molto a nessuno. Tranne che a Jasmina, una ragazza che insegna l’italiano agli stranieri in un centro sociale, e al commissario Pandora Magrelli, che gli stranieri li rimanderebbe volentieri a casa, ma che in questo caso si gioca la possibilità di tornare a lavorare alla squadra omicidi, da cui era stata esclusa per le sue idee estremiste. La collaborazione delle due antitetiche donne porterà l’indagine a toccare interessi molto altolocati.
In Svezia già lo chiamano lo Stieg Larsson contemporaneo. L’insegnante di liceo Magnus Jonsson si è rivelato con ‘L’uomo che giocava con le bambole’ (Piemme, pagg. 412, euro 19,50), diventato subito un bestseller.
I detective Stenlander e Svensson stanno indagando su un macabro omicidio quando decidono di coinvolgere la studentessa Linn Ståhl, esperta di crittografia informatica. Linn in passato è stata un'attivista dell'Afa, un'organizzazione antifascista inserita nella lista nera delle forze dell'ordine svedesi. Da qui deriva il suo atteggiamento scettico rispetto alla polizia, eppure Linn comprende che quella che le viene offerta è anche un’occasione per iniziare un’indagine privata con l’aiuto dell’Afa. —
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